sabato 21 novembre 2009

BOGOTA 1


La mia prima visita a Bogotà fu nell’Aprile ’78. Vivevo a Caracas ed avevo 2 buoni amici di una quindicina d’anni più vecchi di me (nella foto con me), Eduardo, pittore, ecuadoriano, da poco arrivato da New York dove aveva vissuto per oltre 10 anni e Laudelino, anche pittore, indio guajiro colombiano da poco arrivato in Venezuela proprio da Bogotà, dove aveva lasciato la sua famiglia, in cerca di fortuna.
Decidemmo di andare in auto, Caracas–Bogotà-Caracas. Detto così sembra del tutto normale, ma andare con un Ford Maverick ‘70 scassato e percorrere tutta la Panamericana per 1.900 chilometri x 2, a quei tempi, é tutta un’altra musica
Pensammo di fare due strade diverse per l’andata ed il ritorno, tanto per renderci la vita un po’ più difficile e così arrivammo fino alla Guajira colombiana a visitare degli zii di Laudelino (uno degli zii era una specie di stregone moderno della tribù) e poi giù lungo il fiume Magdalena fino alle porte dell’altopiano dove sorge Bogotà. 3 giorni di viaggio.
Il ritorno fu più difficile, ci toccò attraversare due catene di montagne fino a sboccare alla frontiera colombiana di Cucuta e così riprendere la calda pianura venezolana.
Bogotà si presentò come un paesone da 3 o 4 milioni d’abitanti. Strade larghe con poche vecchie macchine americane anni ‘50 e ’60. Tutti vestiti pesantemente dovuto alla temperatura non proprio tropicale, eravamo tra 2.600 e 2.900 metri, tutti di fretta, si vedeva una città ferma al passato, niente a che vedere con Caracas che invece era in pieno boom economico.
Passai una decina di giorni in un altro mondo, frequentando tutti gli ambienti più strani, pittori, poeti, musicisti, insomma gente strana per me.
Dopo esattamente 10 anni, Aprile ‘88 tornai di nuovo a Bogotà, in aereo, più maturo, per lavoro. Lavoravo con Tortella ed altre aziende settore agricoltura. La città era cambiata, si notava un certo movimento, modernismo, attività economica. Infatti il lavoro mi andò benino ed eravamo tutti contenti.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Mi sembra opportuno che nella condivisione globale della riflessione non si pensi anche a qualche azione concretamente forte per scuotere le coscienze dei cittadini ortonesi, considerato che è impossibile rimuovere quella degli amministratori, attenti a rimanere pervicacemente attaccati alle fruttifere poltrone.

bar dello sport ha detto...

Con i capelli lunghi e i baffi sembri il generale Custer, la foto si presta ad interpretazioni di cui la più benevola è: "straordinario, l'orologio che ha inghiottito funziona ancora"

Anonimo ha detto...

Caro Gianni veramente penso che nessuno ha Ortona abbia girato il mondo come l'hai fatto tu, in questa foto mi ricordi Peter Fonda nel film Easy Rider, ti saluto e grazie per queste belle foto che ogni tanto metti, viaggiamo con te.UN AMICO

Gianni di Gregorio ha detto...

Si, ho viaggiato molto, i miei numeri sono incredibili, ma i più bei viaggi li ho fatti dai 18 ai 24 anni quando mi sono laureato: Scienze della vita.
GRAZIE.

ShareThis

Related Posts with Thumbnails