giovedì 26 novembre 2009

BOGOTA 2

In una fiera a Bogotà fatta per conto di Tortella conobbi una bellissima ragazza, il terzo giorno gli chiesi se voleva sposarmi. Ero divorziato da un paio d’anni. Non fu facile con lei, ho dovuto impegnarmi al massimo per più di un anno, però alla fine raggiunsi l’obiettivo. Dovevo installare un ufficio in Sud America ed avevo pensato a Caracas, città ed ambiente che conoscevo bene, però cambiai idea e l’ufficio si fece naturalmente a Bogotà. Fu così che iniziò il ventennio di Bogotà. A quell’epoca (’88/’92) lavoravo bene, rappresentavo oltre a Tortella anche Goldoni ed altre aziende importanti ed ero anche consulente del CESMA (Associazioni imprenditoriali regionali macchine agricole, Unioncamere, Provincia di Reggio Emilia e Regione Emilia-Romagna).
Giravo come una trottola, veramente dura, dal Messico al Cile, 50/52 aerei l’anno, uno stress terribile. Decisi di smettere e fermarmi, inventai ArteGel e riconvertì l’ufficio. Se non ricordo male nel ’94 nacque mi figlia Paola e nel ’95 mi sposai con Liliana proprio il giorno del mio compleanno.
Siccome Liliana é ingegnere d’alimentazione ArteGel si occupava di gelateria e pasticceria. Dai trattori e vangatrici al pistacchio é stato un bel salto. Molte cose in poco tempo. ArteGel é stato un record commerciale, ogni anno si moltiplicava per 3 il fatturato ed in 4 anni diventammo la seconda azienda del settore in Colombia. Eravamo tutti giovanissimi, io il più vecchio, innovazione nei prodotti tutti portati dall’Italia, abbiamo cambiato il modo di fare gelato in Colombia. Installai una rete con Windows NT con un server dedicato e 7 terminali autonomi. A quei tempi a Bogotà era qualcosa di speciale tanto che gli ingegneri di Microsoft Colombia venivano a visitarci ed a collaborare gratis.

mercoledì 25 novembre 2009

Berlusconi parla di “Guerra Civile”

Berlusconi parla di “Guerra Civile”. Sarà vero ? E’ una minaccia del Premier ? E’ così seria la situazione ? Non si sà.
Io comunque, per sicurezza, ho tolto la polvere al mio vecchio Kalašnikov.

CHE FINE HA FATTO IL CINEMA ODEON ?


"A buon punto la realizzazione del Palazzo in centro da parte del costruttore Di Zio, ma del cinema nemmeno l’ombra!”. E’ questa la considerazione dell’associazione culturale “Nuovo Cinema Odeon” davanti al piano riservato alle due sale cinematografiche ancora allo stato grezzo rispetto al resto dello stabile. “L’emendamento all’art.27 del Piano regolatore votato all’unanimità dal consiglio comunale del 21 dicembre 2007 vincola il costruttore alla realizzazione del cinema nell’edificio che ha preso il posto dell’Odeon” si legge in una lettera che l’associazione ha inoltrato ai rappresentanti delle Istituzioni, “dal momento che tale vincola risulta ancora in essere, chiediamo come mai a tutt’oggi, nonostante la realizzazione dello stabile sia quasi completo per quanto riguarda la rifinitura degli appartamenti ad uso privato, l’imprenditore edile non abbia ancora provveduto a realizzare il cinema”. L’associazione si batte dal 2005 per la restituzione alla cittadinanza di uno spazio culturale multifunzionale, così come è previsto da una convenzione tra Di Zio e l’Ente pubblico che permise al primo di abbattere la vecchia struttura cinematografica per realizzare la nuova palazzina con annesso una sala per la proiezione di film in pellicola. “Siamo molto preoccupati di fronte a questa situazione di stallo ormai insostenibile, perciò vogliamo sapere se e cosa si sta veramente facendo perché la città possa al più presto usufruire in centro di una struttura vitale quale il cinema. Non pensate sia ora che questa vicenda si chiuda finalmente in modo dignitoso?”, continua la missiva alla quale il comitato auspica una risposta dall’Ente in tempi brevi, informandola, ovviamente, su tutte le decisioni e anche degli eventuali “cambiamenti di rotta”  che l’amministrazione comunale intende adottare per risolvere la questione. In questi anni, sono stati numerose e molteplici le iniziative del movimento cittadino tra cui una petizione popolare con la quale sono state raccolte 2000 firme in favore dell’Odeon.

Lorenzo Seccia

sabato 21 novembre 2009

B E N V E N U T I


B E N V E N U T I
alla nuova pagina di METROPOLIS.  Speriamo vivamente che sia di vostro gradimento e naturalmente accettiamo anche qualche critica, però senza esagerare.
La pagina é più elegante e più ricca d’informazioni e in questi prossimi giorni la completeremo.  Abbiamo cercato anche di velocizzarla per la visualizzazione ed é ottimizzata per tutti i browser.
METROPOLIS é e sarà un lavoro di gruppo dove anche voi potete partecipare proponendo argomenti o scrivendoci commenti.

Gianni di Gregorio + Staff

CHI HA VISTO LA SINISTRA ? (La Sveglia 11.11.09)

Il Consiglio comunale senza Sinistra é come un hot dog senza senape, come direbbe il presidente Obama, cioè proprio triste. Manca qualcosa. C’é invece in Consiglio una larga schiera di ragazzi/e delegati ad alzare una mano, normalmente la destra, per votare la decisione del momento.
Per avere un quadro più completo della democrazia bisognerà ricomporre questo schieramento. Ma come fare? La Sinistra ad Ortona rispecchia la Nazione, spezzettata in mille pezzi, con molti capi e pochi indios. Se analizziamo bene in Città c’é una discreta quantità di votanti di Sinistra, diverse centinaia di voti per ogni partito. Il problema é che ognuno si presenta per conto proprio e nessuno ormai, sistematicamente, riesce a raggiungere il minimo per avere diritto ad un consigliere. Oggi più che mai c’é bisogno di una Sinistra a sinistra del PD e questo si può fare solo ridisegnando l’idea politica e raggruppando tutti sotto un’unica stella. Dai Verdi a Rifondazione includendo tutti, ma proprio tutti.
Anni fa, conteggiando i voti di ognuno, ero arrivato a contare circa 2.000 voti. Non sono pochi. Con un buon lavoro si può anche aumentare qualcosa. Questo vuol dire almeno 3 Consiglieri.
I vari gruppi devono capire che solo uniti potranno partecipare alla vita democratica della Città, solo così l’elettore riacquista fiducia, va a votare e da voce al gruppo.
E’ inutile inventarsi romantiche sigle in occasione di ogni elezione. E’ inutile formare gruppi, alleanze, cooperative o federazioni. Ci vuole una sola Sinistra a sinistra del PD.
Altra alternativa potrebbe essere quella di farsi eleggere in un grande partito e poi spostarsi a Sinistra o in un Gruppo Misto o nell’insalata russa con mayonese, naturalmente dipende dai gusti.

Gianni di Gregorio

BOGOTA 1


La mia prima visita a Bogotà fu nell’Aprile ’78. Vivevo a Caracas ed avevo 2 buoni amici di una quindicina d’anni più vecchi di me (nella foto con me), Eduardo, pittore, ecuadoriano, da poco arrivato da New York dove aveva vissuto per oltre 10 anni e Laudelino, anche pittore, indio guajiro colombiano da poco arrivato in Venezuela proprio da Bogotà, dove aveva lasciato la sua famiglia, in cerca di fortuna.
Decidemmo di andare in auto, Caracas–Bogotà-Caracas. Detto così sembra del tutto normale, ma andare con un Ford Maverick ‘70 scassato e percorrere tutta la Panamericana per 1.900 chilometri x 2, a quei tempi, é tutta un’altra musica
Pensammo di fare due strade diverse per l’andata ed il ritorno, tanto per renderci la vita un po’ più difficile e così arrivammo fino alla Guajira colombiana a visitare degli zii di Laudelino (uno degli zii era una specie di stregone moderno della tribù) e poi giù lungo il fiume Magdalena fino alle porte dell’altopiano dove sorge Bogotà. 3 giorni di viaggio.
Il ritorno fu più difficile, ci toccò attraversare due catene di montagne fino a sboccare alla frontiera colombiana di Cucuta e così riprendere la calda pianura venezolana.
Bogotà si presentò come un paesone da 3 o 4 milioni d’abitanti. Strade larghe con poche vecchie macchine americane anni ‘50 e ’60. Tutti vestiti pesantemente dovuto alla temperatura non proprio tropicale, eravamo tra 2.600 e 2.900 metri, tutti di fretta, si vedeva una città ferma al passato, niente a che vedere con Caracas che invece era in pieno boom economico.
Passai una decina di giorni in un altro mondo, frequentando tutti gli ambienti più strani, pittori, poeti, musicisti, insomma gente strana per me.
Dopo esattamente 10 anni, Aprile ‘88 tornai di nuovo a Bogotà, in aereo, più maturo, per lavoro. Lavoravo con Tortella ed altre aziende settore agricoltura. La città era cambiata, si notava un certo movimento, modernismo, attività economica. Infatti il lavoro mi andò benino ed eravamo tutti contenti.

venerdì 20 novembre 2009

GOOGLE CHROME x OS

Potete scaricare Google Chrome per Mac in italiano.

http://news.softpedia.com/news/Download-Google-Chrome-4-0-249-4-for-Mac-OS-X-127697.shtml

FUNZIONA BENE.

WINDOWS 7

Secondo Gdata, Windows 7 è un passo indietro rispetto a Vista per quanto concerne la sicurezza informatica. Nel suo white paper, la società attacca in particolare Windows Defender, il sistema prenstallato all'interno di Windows che dovrebbe difendere il pc dal malware e che, invece, riconoscerebbe meno della metà dei pericoli esistenti. A peggiorare la situazione c'è poi la nuova politica sul controllo account utente (Uac), introdotti in Vista, che adesso possono essere disabilitati con maggiore facilità, permettendo a programmi pericolosi di avviarsi sulla macchina.Il consiglio di Gdata è quello di affidarsi a un software antivirus aggiuntivo perché il Defender da solo non è in grado di garantire la sicurezza della macchina. I miglioramenti rispetto a Vista sarebbero infatti troppo pochi, a volte riservati alle edizioni più costose di Seven ed è immaginabile che gli specialisti del malware possano presto trovare un modo per aggirarli. Il giudizio che arriva da un altro produttore di antivirus, Sophos, non è più morbido. La società ha compiuto un piccolo test per dimostrare la vulnerabilità di Seven: i ricercatori hanno provato ad installare dieci virus (http://www.sophos.com/blogs/chetw/g/2009/11/03/windows-7-vulnerable), funzionanti su Vista, per vedere il comportamento del nuovo Windows. Nonostante qualche miglioramento, i risultati non sono stati dei migliori: con il controllo account utente disattivato, ben otto virus su dieci sono riusciti ad installarsi, mentre due soltanto hanno fallito. Anche attivando il controllo account utente la situazione non è mutata in maniera rilevante: degli otto virus "vincitori" al primo turno, solo uno con lo Uac attivo non si è avviato.

lunedì 16 novembre 2009

VIA DELLA LIBERTA’ (La Sveglia 14.10.09)

Anche se vorrei non pensarci, purtroppo spesso sono costretto a pensarci. Quando esco da casa per fare quattro passi devo passare per Via della Libertà e così mi ricordo e penso all’Amministrazione che abbiamo ad Ortona.
La sporcizia su questa via é vergognosa. Il marciapiede é lurido, mai lavato, le aiuole un tempo fiorite sono sparite, lo spazio destinato ai fiori é diventato scarico di cartacce e soprattutto luogo preferito per i bisogni dei cani, il pochissimo verde che c’é é letteralmente allo stato selvaggio. E’ incredibile, ma per tutto il percorso, per entrambi i lati, non c’é ombra di un cestino. Fanno eccezione i pochi metri di fronte a LELLO BAR, al numero 52, dove il proprietario ha avuto il civismo di pulire, abbellire, organizzare l’entrata del suo locale. Tutti i negozi dovrebbero farlo? Non credo. Lello ha solo voluto dare uno schiaffo morale a chi amministra e pulisce la spazzatura intorno al suo locale.
Vorrei rivolgermi ai responsabili di tutto questo, alle persone competenti. Allora, vediamo un po’.
Ada Buzzelli potrebbe essere la persona giusta, ha i rapporti con Ortona Ambiente, ma forse non é esperta in materia. Allora meglio Carlo Borromeo che si occupa del Verde pubblico, ammesso che sia in Comune e non in Brasile. Chissà se Anna Rita Guarracino la quale é stata delegata all’Ambiente potrà cambiare quest’ambiente, chissà, forse, non credo. Forse sarà meglio passare per Paride Bracciale, portavoce del Sindaco. Ma forse lui la voce lo porta solo in uscita e non in entrata. A questo punto solo Peppe Granata potrà salvarci, lui che si occupa della Sanità e trattandosi proprio di salubrità. Figuriamoci!
Vediamo un po', Giulio da quando é City manager é molto occupato, Rocco Ranalli é pieno d’impegni fino al collo con la Pesca e con il Porto, il Sindaco non mi da retta da quando gli ho scritto una lettera e ho dimenticato di metterci il francobollo.
Non so proprio a chi rivolgermi per esporre questo problema. Come diavolo si farà ad Ortona per far pulire una via?
Ci sono: telefono a Remo e vedrete che in pochi giorni Via della Libertà sarà lucida, anzi brillante.


Gianni di Gregorio

sabato 7 novembre 2009

TUTTI INSIEME, APPASSIONATAMENTE (La Sveglia – 11.03.09)

Una cena, tutti insieme, appassionatamente. Eravamo tutti nella stessa classe delle elementari, dalle suore francescane (1960-64), alcuni addirittura dall’asilo, e ci siamo ritrovati in buona parte, dopo tanto tempo, intorno ad un tavolo.
Venerdì 27 Febbraio da Franco Musa é successo questa specie di miracolo sociale. E’ bastata una vecchia foto bianco e nero a smuovere gli animi, ad agitare i ricordi, un giro di telefonate ed un veloce tam tam e tutti pronti, pettinati e ben vestiti, riuniti intorno ad un tavolo. Tutti presenti, tutti i ragazzi ormai maturi e tutte le ragazze con il fascino di sempre. E poi mariti e mogli oppure soli o con un figlio. Dobbiamo dire che abbiamo scoperto qualche capello bianco e qualche ruga, ma al posto giusto e soprattutto al momento giusto. Tutti professori della vita e con una storia da raccontare. Certamente un pizzico di emozione l’avevamo tutti, é il minimo in questi casi, dal buon Emilio alla patinata Claudia, dal piccolo Rocco al compagno Giorgio, incluso l’irriconoscibile Nino, la dolce Giulia e la sempreverde Marisa, di sicuro anche il rosso Sandro e la timida Ivana, più di tutti il mitico Piermatteo.
Bella serata, da crocetta sul calendario, forse da raccontare ai nipoti.
Eravamo, in ordine di bellezza: Pina Bruni, Tiziana Campetta, Nicola Costa, Tonino D’Annibale, Sandro De Nardis, Nino Di Giovanni, Ivana Di Giovanni, Giorgio di Salvatore, Marco Gioja, Lamberto Iannucci, Rocco Iarlori, Emilio Mancini, Claudia Misci, Claudio Piermatteo, Tommaso Rapino, Marisa Rossi, Assunta Seccia, Luciana Serafini, Giulia Vannucchi, Maria Veleno, Giulia Zambi ed il sottoscritto.


Gianni di Gregorio

“I mari di Ortona": tutelare per valorizzare.


Molto spesso a termini come aree protette, tutela paesaggistica o riserva naturale, sono associati concetti quali impedimento, divieto o comunque espressioni di senso negativo, spesso al limite dell'assolutezza.
Questo progetto de "i mari di Ortona", altro non è che l'attuazione di una legge della Regione Abruzzo (5/2007) che specifica nel suo titolo la sua essenza: tutela e valorizzazione della Costa teatina.
In particolar modo essa istituisce nel nostro Comune due riserve, "Punta dell'Acquabella” e "Ripari di Giobbe", a cui va ad aggiungersi il "Parco delle dune" (litorale nord), istituito invece dal nostro Consiglio comunale nel luglio 2007.
Aree che costituiscono nell'insieme un sistema complementare di ambienti tipici  mediterranei, ognuno diverso dall'altro, ma compresi in pochi chilometri, fortunatamente nel nostro territorio comunale.
Ma quanti ne beneficiano? Quanti lo sanno? Ma soprattutto quali potenzialità esprimono?
Il progetto mira a dare risposte a queste domande partendo dal recepimento della legge, per arrivare a creare un sistema di gestione unitaria ed organica che parta dalla  tutela dei luoghi fino a  renderli fruibili e quindi valorizzati.
Una gestione affidata ad Enti qualificati che attingendo ai contributi pubblici, riescano a focalizzare l’attività sulla promozione dell’immagine della città  legandola al turismo naturalistico, al rilancio delle coltivazioni tradizionali, al recupero del patrimonio edilizio rurale, alla riscoperta della nostra archeologia, magari con l’istituzione, nella richiestissima ex scuola del Foro, di un centro di documentazione, con annesso acquario e laboratorio di biologia marina. Un progetto quindi a costo zero per l’amministrazione, con cui potrà anche risolvere i tanti problemi di degrado ambientale e di natura idrogeologica che parimenti, purtroppo, caratterizzano questa parte di costa.

Giulio Napoleone

LA CORRUZIONE IN ITALIA NON E' UN REATO GRAVE

Leggi e commenta.

venerdì 6 novembre 2009

I 100 GIORNI DI METROPOLIS


Siamo in rete da 100 giorni ed il successo di METROPOLIS é sotto gli occhi di tutti.
Io con il mio Staff di ragazzi terribili abbiamo voluto sperimentare un tipo di comunicazione “aperta”. Abbiamo aperto porte e finestre.
Ci siamo impegnati per fare un blog moderno, comunicativo, tecnologico. Abbiamo raggiunto molti attraverso il video da dove ci state leggendo.
Ci siamo divertiti molto finora e continueremo a farlo molto di più nei prossimi mesi. Ci siamo scervellati per trovare le migliori soluzioni grafiche e tecniche e ci rendiamo conto che qualcosa non é andato benissimo.
Stiamo preparando un nuovo vestito più elegante e pratico per il 2010 + una grande iniziativa. Ci siamo preoccupati di essere liberi e democratici per dare il buon esempio alla classe politica ed ai cittadini ortonese. Ci siamo preoccupati di essere belli e piacenti. Ci siamo preoccupati per Ortona ed ancora lo siamo ma un po’ meno.
Da buon ragioniere vi dò un po’ di numeri:
10.000 visite in 100 giorni;
20.000 pagine/argomenti visti in 100 giorni;
migliaia di commenti (alcuni censurati) in 100 giorni;
53 Post in 100 giorni;
centinaia di foto, video, musica ed altro in soli 100 giorni.

Grazie. METROPOLIS é per tutti e di tutti.


Gianni di Gregorio + Staff
Io li chiamo i 4 moschettieri senza spada

UN MURO ALTO 8 METRI (09.01.09)

Volevo scrivere qualcosa di politica di casa, però ho cambiato idea considerando gli eventi straordinari degli ultimi giorni.
Quando ascoltiamo il telegiornale sui conflitti nel mondo ci facciamo un’idea sulla zona e su chi ha ragione in base alle notizie, ai commenti del giornalista e soprattutto in base ai vocaboli che vengono usati, più o meno come é successo nel caso dell’Iraq o della Ossezia. Purtroppo in Italia le informazioni hanno un unico canale e perciò ci beviamo tutti lo sciroppo per la tosse senza sapere perchè abbiamo la tosse.
Assistiamo tutti al conflitto palestinese-israeliano pensando che veramente il problema sia di culture, di religioni, di diritti, invece il problema é di potere, di soldi e di armi. Non voglio entrare in merito all’argomento, avrei delle pagine da scrivere, ma voglio solo spiegare con poche parole il significato di alcune cose importanti.
La striscia di Gaza: un pezzo di terra a sud d’Israele, confinante con l’Egitto dove sono “rinchiusi” 1.400.000 palestinesi da circa 40 anni. Israele ha costruito una recinzione per tutto il perimetro del territorio e controlla entrate ed uscite di merci ed abitanti. Anche la parte di mare é stata limitata per la pesca a poche miglia.
15 Maggio 2004, operazione “Arcobaleno”, zero morti israeliani, 53 palestinesi.
25 Gennaio 2006, Hamas vince con larga maggioranza le elezioni amministrative.
28 Giugno 2006, operazione “Piogge estive”, liberare 1 soldato israeliano catturato da Hamas, 5 morti israeliani, 400 morti palestinesi + 1.000 feriti.
29 Febbraio 2008, operazione “Inverno caldo”, invasione esercito israeliano, 3 morti israeliani, oltre 100 palestinesi + 150 feriti.
27 Dicembre 2008, operazione “Piombo fuso”, 180.000 militari israeliani, 20.000 militanti di Hamas, una decina di morti israeliani, forse 1.000 palestinesi, un terzo bambini.
Da anni la Striscia di Gaza é una striscia di sangue, da anni dilaga la disperazione, l’odio e la fame. Un enorme campo di concentramento a cielo aperto.
Golan: terra a nord-est d’Israele, confina con Libano e Siria. Territorio occupato da Israele alla Siria nel 1967.
Cisgiordania: terra ad est d’Israele, confina con la Giordania. Territorio occupato della Giordania nel 1967. Dentro c’é Gerusalemme, la Città Santa di tre religioni. Israele sì é impossessata di tutta l’area e la occupa eleggendola capitale dello Stato ebraico, nonostante 5 risoluzioni contrarie del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
I tre “territori” sono recintati da un muro di cemento alto 8 metri e da reticolati con sensori per oltre 700 Km, da sempre chiusi alla stampa ed a missioni internazionali.
Intifada: vuol dire Rivolta. Siamo alla terza Intifada.
Riflessione: Israele con almeno 150 testate nucleari, 4.000 carri armati, 800 aerei da combattimenti di cui F15 e F16, 300 elicotteri Apache, 40 miliardi di USD anno per spese militari (uguale alla spesa italiana). Invece i terroristi di Hamas lanciano razzi Qassam che usano zucchero e nitrato di potassio per la propulsione e hanno una testata con una miscela di due comuni fertilizzanti che esplodono all’impatto. Raggiungono 8/10 Km. di distanza e non sono guidati.
Da notare 14 risoluzioni ONU (record mondiale) contro Israele, nessuna accolta dallo Stato d’Israele, USA sempre vota contro e 2 volte si é astenuta.
Non ci sarà mai pace, solo esilio, rifugiati, sofferenza ed odio, nessuno fa accordi con un nemico 1.000 volte inferiore militarmente.

Gianni di Gregorio

QUEBEC

L’anno scorso sono stato per lavoro 15 giorni a Montréal, nel Quebec. Il Canada é sempre stato un Paese desiderato da quando, 20 anni fa, me ne parlava Giovanni Marzoli, giovane manager della Goldoni S.p.A.. Giovanni mi descriveva una terra magica, terra della madre dove andava spesso, una terra grande e bella ma sopratutto una terra d’ordine e di serietà. Ho trovato molto di più.
Sentir parlare francese in America mi ha sorpreso, si, sono pochi i francofoni in America. A Montréal senti le vecchie canzoni francesi, trovi i negozi di formaggio e le buone pasticcerie.
Il Quebec é una gran regione del Canada, non solo per superficie, ma sopratutto per cultura. Grande 5 Italie con meno abitanti della Lombardia conserva gelosamente tutto lo charme della Francia.
Forse Montréal é la città più pulita che abbia mai visto, chissà alla pari con Ginevra. Non buttano neanche le cicche per strada, ci sono appositi contenitori d’acciaio inox ovunque.
É la terra delle libertà e delle multietnie, delle lingue e del freddo.
Bienvenue au Québec.

domenica 1 novembre 2009

IL PARTITO DEMOCRATICO, OGGI


In questi anni abbiamo costruito la casa comune dei riformisti, cercando di riunire sotto uno stesso tetto la migliore tradizione socialista, cattolico–democratica, progressista ed ambientalista, superando le ideologie che hanno caratterizzato il secolo scorso.
Si è cercato di portare a compimento ciò che Moro e Berlinguer hanno teorizzato oltre trenta anni fa, quando per primi capirono che era giunto il momento di una politica nuova che riuscisse  a comprendere meglio i bisogni di una società in continua evoluzione.
I famosi “pensieri lunghi” capaci di capire ed interpretare i “tempi nuovi”. Con questo spirito è nato il PARTITO DEMOCRATICO, oggi alla ricerca di un equilibrio interno e di uno esterno nelle alleanze.
Il cammino è ancora lungo e complesso, ma manifestazioni partecipate come le primarie del 25 Ottobre scorso testimoniano che siamo sulla strada giusta.
Anche nella nostra Città stiamo cercando di costruire un progetto che raccolga il più ampio consenso. Abbiamo bisogno di una politica capace di guardare oltre il quotidiano, capace di misurarsi con il cambiamento, capace di dare una prospettiva di crescita senza mai dimenticare i valori di fondo del nostro essere di centrosinistra. Un centrosinistra moderno. Ma per fare questo dobbiamo abbandonare comportamenti miopi e ambigui. Dobbiamo riscoprire la forza del confronto continuo.
Per essere credibili è necessario proporre alternative, soluzioni concrete ai tanti problemi reali della gente, senza mai rinunciare a fornire informazioni documentate ai cittadini su tutto quello che succede. Questo è il lavoro che stiamo portando avanti ad Ortona, dimostrando d’essere forza di governo capace di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità.
In questi mesi abbiamo avanzato numerose proposte su temi importanti.
Di tutto questo vorrei discutere con voi.

Gianluca Coletti

ShareThis

Related Posts with Thumbnails