domenica 31 gennaio 2010

METROPOLIS SI TRASFORMA

METROPOLIS si trasforma in una community, cioé un gruppo di persone, anche molto numeroso, che dibattono tra di loro.
Scompare l’anonimato.
Tecnicamente é facile, basta richiedere l’iscrizione a METROPOLIS ed avere un account Google. Niente di più facile.
Avranno accesso ai commenti solo le persone (email) iscritte. Chi commenta ha un nome certo e visibile. I commenti saranno pubblicati immediatamente, automaticamente e senza filtri, esattamente come prima.
Io inviterò direttamente alcune persone tanto per fare delle prove, ma tutti gli altri ne potranno fare richiesta mandando una semplice email giannidigregorioitalia@gmail.com 
scrivendo: ISCRIVIMI A METROPOLIS + nome.
Il procedimento é molto più facile in pratica che in teoria.
Vi sarà inviato per email il procedimento d’iscrizione in 3 passaggi. Facile.
METROPOLIS resterà disponibile a tutti alla lettura, incluso i commenti, ai video, sondaggi, applicazioni tecniche, ect.. GRAZIE.

venerdì 29 gennaio 2010

METROPOLIS volta pagina

Così non va bene. I commenti su METROPOLIS non devono diventare uno sfogo per insulti a chi si presta al dibattito politico cittadino.
L’impegno di molti politici a partecipare ai miei post e rubriche non deve essere strumentalizzato.
Abbiamo dimostrato ancora una volta, specialmente verso i giovani, il ritardo culturale di cui soffriamo in città. La stessa cultura della strada riportata su un blog.
Da tempo abbiamo iniziato a studiare sistemi per regolare e filtrare i commenti. Ne abbiamo diversi, ma tutti macchinosi, limitativi e democraticamente umilianti per noi di METROPOLIS e per gli altri. Pagine di programmazione per evitare ai soliti cretini di inquinare un mezzo tecnologico e democratico. Ogni sistema aveva un limite, una condizione eccessiva, un qualcosa contrario alla nostra filosofia, perciò semplicemente abbiamo elimitato i commenti.
Dobbiamo ripensare METROPOLIS.
Ci scusiamo, di tutto cuore, con chi ha partecipato con volontà costruttiva ed in buona fede e con chi, anche da solo lettore, ha partecipato alla vita del blog.
La nostra filosofia non deve essere confusa.
Neanche pubblicherò più niente della mia vità personale.

SERAFINI - Richiesta revoca delibera No. 90 del 16.11.09

giovedì 28 gennaio 2010

SEMPRE PIU' IN BASSO . . .

Leggo sul quotidiano “Il Centro”, di giovedì 29 gennaio, la notizia della proposta di intitolazione di una strada cittadina a Giorgio Almirante. La cosa di per sé non mi meraviglia, viviamo da qualche tempo un clima di “restaurazione” e di “revisionismo” storico che mira a confondere e disorientare la pubblica opinione, con l'obiettivo di scardinare i principali valori della repubblica democratica e antifascista, nata dalla resistenza. Un vero e proprio “progetto eversivo” portato avanti non più con la rozza strategia stragista degli anni '70 ma con le sottili armi della persuasione attraverso la menzogna.
Dunque, considerato il clima, non mi meraviglia nemmeno l'accostamento, che qualcuno fa nell'articolo, tra la figura di Giorgio Almirante (fascista, repubblichino, collaborazionista dei nazisti, razzista, fucilatore di partigiani,...) e Antonio Gramsci (filosofo, giornalista, scrittore, tra i più grandi pensatori della storia italiana). Ma, parlare di figura “controversa di Gramsci” (antifascista incarcerato dal 1926 al 1937 e fatto morire solo per le sue idee) mi sembra francamente vergognoso e provo sempre più “disgusto” per il livello così basso del pensare della “politica locale”.
Voglio, però, ricordare che l'asilo nido comunale fu intitolato ad Antonio Gramsci, dopo un dibattito serio e argomentato ed, infine, la proposta fu approvata con manifestazione di rispetto verso le idee pedagogiche di Antonio Gramsci, il quale riteneva che “la scuola deve tendere al pensiero creativo e ad un libero senso critico” (materie scarsamente diffuse in questi ultimi tempi).
L'intitolazione dell'Asilo avveniva con l'inaugurazione della nuova struttura ma, soprattutto (mi piace ricordare), con la trasformazione dell'asilo (molto osteggiata) da servizio custodialistico-assistenziale (della tradizione del vecchio ONPI) in servizio pedagogico-educativo.

Euclide di Pretoro

martedì 19 gennaio 2010

VENEZUELA 1


Scartabellando ancora tra le mie vecchie foto trovo alcune di molti anni fa, quando ero in Venezuela.
Appena tornato dall’Africa mediterranea e Sahara ho pensato di cambiare continente e così sono partito alla tenera età di 23 anni per il Venezuela che a quei tempi era di moda e dove avevo uno zio.
In Venezuela ho passato 6 anni della mia bella gioventù. Questo periodo si divide in due parti ben diverse: ànte matrimonio e post matrimonio.
A 23 anni, con i soldi, con un macchinone americano (FORD Fairmont) e con la propulsione nucleare che avevo a quell’età, in una città come Caracas si fanno cose incredibili.
L’esperienza é stata unica. Un continuo conoscere persone diverse. Davanti alla TV per vedere una partita del Mundial 78 in Argentina eravamo una ventina con 11 passaporti diversi. Avevo una fidanzata cinese e mi sono fatto andata e ritorno Caracas-Bogotà-Caracas in auto per tutta la Panamericana.
Si lavorava sodo, ma poi seguivano notti di rumba a ritmo di salsa. I primi tempi mio zio mi portava al Caracas Country Club a giocare a bridge con tutti i pezzi grossi del commercio e del governo nazionale. La domenica mattina, quando le forze fisiche me lo permettevano, a mezzogiorno andavo a fare colazione al Piccolo Caffé in Sabana Grande, la caffetteria In degli italiani, e mi facevo la mia bella partita a scacchi contro i cubani che naturalmente erano i più forti.
Bella vita per i miei 23-25 anni! Poi un giorno decisi, era d’Agosto: mi sposo con l’amore della mia vita.

ALMIRANTE: L’UOMO, IL FASCISTA, LA FIGURA POLITICA.

La deriva politica, economica e culturale dell’amministrazione del Sindaco Fratino tocca il suo apice il 16 Novembre 2009.
Ortona a mare, medaglia d’oro al valor civile, sede del Museo della battaglia, sede del Cimitero canadese, porto di fuga della famiglia reale di Savoia, dedica una strada a Giorgio Almirante.
L’immagine politica di Almirante é di poco conto, uno dei tanti che firmò il “Manifesto della razza” (1938), uno dei tanti fucilatori di partigiani (1944), fù uno dei tanti Ministri di Mussolini e uno dei tanti arruolati nella Repubblica Sociale Italiana a Salò. Segretario del ricostituito Partito Fascista nel dopoguerra ottenne ben pochi consensi e rimase sempre emarginato dalla vita politica italiana fino alla sua morte.
Certamente un uomo con pochi titoli, e non certamente esemplari, per meritare l’intitolazione di una strada anche se di periferia o magari di un vicolo cieco.
La deriva amministrativa ortonese é ben altro.
Le consigliere Guarracino e Schiazza, che non possiamo neanche definire fasciste per la loro età e livello culturale, presentano la proposta al consiglio comunale senza neanche rendersi conto di quello che fanno, ma solo per esibire ai loro gerarchi lo squallido trofeo politico.
Gli altri consiglieri, gli assessori ed il sempre più amato Sindaco accettano con piacere un così basso prezzo politico in cambio di ben più cospicui e proficui interessi politici ed economici.
L’Avv. Di Martino difende la Patria ortonese ed alza la mano in Consiglio comunale allo stesso tempo, ormai prigioniero dei suoi stessi colleghi camerati.
Si parla di ricatti. Ma chi ricatta a chi ? Chi sono gli abominevoli ricattatori e chi i poveri ricattati ?
Ormai il sistema funziona così: la politica degli scambi. Ma purtroppo si scambiano solo cose cattive, niente di niente che possa favorire la gente e la città.
L’opposizione continua ad opporsi, con calma, silenziosamente, democraticamente. Nessuno ha sollevato lo scandalo a livello cittadino.
Tutti con la “schiena dritta”, come spesso dice l’Avv. Di Martino !
Il dott. Crisci Vi aspetta tutti a Popoli, nel suo studio. E’ già tutto pagato, non portate regali, portate solo la schiena e la vergogna.

Numero 90 del 16/11/2009
APPROVAZIONE ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAI CONSIGLIERI ANNALISA SCHIAZZA E ANNA RITA GUARRACINO ED ALTRI E RIGUARDANTE L’INTITOLAZIONE DI UNA STRADA A GIORGIO ALMIRANTE.

lunedì 18 gennaio 2010

LA CASA DELLA MUSICA

Musica. Giovani. Giovani + Musica = Arte.
E’ questa la formula magica. I giovani fanno la musica e sono gli artisti.
Per fare questo ci vogliono prima di tutto i giovani (li abbiamo), poi la volontà (l’abbiamo), poi gli strumenti (pochi ma ci sono) e poi ancora un luogo dove fare musica (manca totalmente). Manca un pezzo importante, insostituibile per completare la formula magica: il luogo dove suonare, ma ancora prima provare, studiare, discutere, scrivere e provare di nuovo. Ad Ortona ci sono centinaia di giovani che suonano uno strumento. Questo luogo si chiama LA CASA DELLA MUSICA. Ad Ortona non c’è ma vogliamo averlo, anzi vogliamo farlo.
Immagino uno spazio grande con molto verde, fuori città, una struttura con sale di prova attrezzate, sale di registrazione, un salone per il pubblico, un’area di relax interna ed all’aperto, una moderna musicoteca, una collezione di strumenti e spartiti, un negozio musicale, sponsor importanti.
Si potrebbe anche organizzare eventi, festival, concorsi, concerti, incontri con artisti, relazionarsi con i Conservatori di L’Aquila e Pescara.
Anche l’integrazione con la musica d’altri paesi di cui ospitiamo i cittadini potrebbe essere interessante, non dimentichiamo la musica africana e quella araba.
Ortona, la città di Tosti e Dommarco, la città dove ha sede LA CASA DELLA MUSICA.
Oggi la musica ruota intorno alla tecnologia, basta vedere quello che offre la Apple, ma anche tante altre aziende del settore. Da tempo la musica passa ed esce da un computer. Anche questo é certamente un tema da sviluppare.
Potrebbe diventare un centro musicale per l’intero Abruzzo, ormai tutte le città sono vicine ed i giovani volano per andare a suonare. Non c’é niente del genere in tutta la regione.
Tutto questo formerà un grande volano culturale ed economico. Sarà centro d’integrazione giovanile, sarà unico.
Il progetto deve nascere dalla collettività, il Comune deve pensarlo e realizzarlo d’accordo con la Regione, usando gli innumerevoli fondi a disposizione della UE. Dovrà essere anche un esempio di collaborazione tra tutte le forze politiche, culturali ed economiche della città. Non é facile ma é realizzabile, molti altri l’hanno fatto.
Non obblighiamo i giovani solo a Tosti e Dommarco, non solo questo é cultura, c’é anche altra musica.

domenica 17 gennaio 2010

IL DIARIO DEL CONSIGLIERE - 2


A lato avete alcuni filmati registrati nel Consiglio comunale del 15 Gennaio 2010, a commentarlo abbiamo come ospiti l’avv. Remo Di Martino, Capogruppo PDL e il dott. Tommaso D’Anchini, Consigliere PD.
Potete leggere il loro commento facendo click sulle foto e fare i vostri commenti sul post.
Il post rimarrà aperto fino a Mercoledì 20 sera. Grazie.

venerdì 1 gennaio 2010

FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO (La Sveglia – 8.07.09)

Tommaso Coletti ha perso, il centrosinistra ha perso, il PD ortonese ha perso.
Crisi di credibilità per il primo, crisi politica per il secondo, crisi totale per il terzo.
Tommaso Coletti rifletterà sul suo passato e sul suo futuro, ora ne ha il tempo, le ragioni e le condizioni. Sarà una riflessione sana ed inteligente che sicuramente porterà a qualcosa di buono.
Perdere voti ad Ortona come Presidente uscente ha un valore politico importante, vuol dire basta, vuol dire proponete un altro, vuol dire da domani si cambia.
Normalmente, in un partito normale, dopo un risultato del genere, la prima cosa che fa un segretario politico é iniziare un dibattito interno al partito con la lettera delle dimissioni sul tavolo in bella vista. Non mi risulta che questo sia successo nel PD di Ortona, probabilmente perché Coletti Junior non é mai stato un segretario politico, ma un semplice segretario amministrativo e come tale non sarebbero politiche le sue dimissioni. Il vero segretario politico, Coletti Senior, ha riperso le elezioni ed é stato dimesso d’ufficio, perciò tutto rimane com’é.
Silvio Paolucci di Tollo oggi é Segretario regionale ed é stato dal 2005 Segretario provinciale del PD. Ha perso le amministrative nel 2007 a Tollo come candidato sindaco e ad Ortona con Coletti. Poi ha perso le Politiche e le Regionali nel 2008 e le Europee nel 2009. Per fortuna non ci sono state altre elezioni nel frattempo.
Avrà qualcosa da dire su tutto questo o no? Riuscirà a spiegare pubblicamente al popolo di sinistra, da cui lui proviene e che lo ha eletto, i pessimi risultati della sua gestione?
Secondo me il Partito riformatore e progressista non é mai nato, né nascerà a queste condizioni, specialmente in Abruzzo. Purtroppo anche questi giovani dirigenti (a Coletti Junior ed a Silvio Paolucci possiamo aggiungere anche Camillo D’Alessandro) si sono dati al mercato della politica, imparando anche bene dai vecchi maestri. Non hanno un messaggio, un ideale, un progetto da proporre, non sentono la missione sociale. Questi ragazzi non sognano.
Non é sufficiente l’età anagrafica se non c’é lo spirito. Siamo al solito mercato del giovedì nel Tempio della sinistra.
Ebbene si, lo confermo, fuori i mercanti dal tempio, subito.

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