E’ bastato urlare un po’ e far capire ai vertici del Comune che l’aria è cambiata, ovvero che i problemi vanno affrontati con immediatezza, dunque puntare il dito sulla stasi del Comitato Porto e della Consulta del Lavoro, che subito è giunta la convocazione del Comitato Porto per il prossimo 2 settembre alle ore 18 nella sala Consiliare (si sono impauriti davvero se hanno inserito la convocazione nel pieno delle tornate consiliari per il Piano Regolatore!!). Il fatto è che da tempo sollecito il sindaco ed il Presidente del Consiglio Comunale, che è anche il Presidente della Consulta Lavoro, d’indire questa riunione in forma congiunta per affrontare gli eventi che riguardano la Micoperi e vedere se è possibile un recupero dei lavoratori della Samp, ma non ho trovato grandi entusiasmi.
Questo “risveglio” forzato è salutato con favore, anche perché il 3 settembre a Chieti si terrà un incontro tra sindacati e vertici industriali per la questione Samp, dunque spero che Cieri abbia convocato anche la Consulta del Lavoro per mandare un segnale forte ed unitario.
In questo senso, sollecito tutti i lavoratori, sindacati ed interessati a partecipare all’incontro, così da esporre proprie idee e partecipare attivamente alla vita politica della città.
Ritengo che trovare una nuova collocazione lavorativa ai dipendenti delle aziende ortonesi in crisi, tra cui spiccano Samp ed Iniziative Industriali (per un totale di circa 300 addetti – ma anche altre imprese minori operanti nel metalmeccanico), non è impossibile, ma per riuscirci serve una classe politica forte che oggi non abbiamo! Un esempio? La Micoperi vuole investire su Ortona nel campo dell’eolico ma a livello regionale, se non nazionale, pare non abbia trovato utili uditori interessati quantomeno a valutare il proprio progetto. E ancora, la Walter Tosto Spa ha circa 350 dipendenti ed un forte posizionamento nel campo Oil e Gas (imponente la commessa per la colombiana Ecopetrol, con strutture transitanti per il porto di Ortona, come potrebbe essere anche per la componentistica del settore nucleare), con una posizione strategica e produttiva proprio nel nostro porto, ma in questo contesto quanti ortonesi vi operano o quante persone di aziende in crisi dell’ortonese si è impegnata ad assumere? Nessuno lo sa! Forse perché nessuno ricorda alla Walter Tosto che quel sito industriale impatta in maniera rilevante sul territorio di Ortona, vista la sua collocazione proprio sotto l’Orientale, dunque dovrebbe pensare anche ad un suo impegno in favore di questo “paese”, quantomeno per compensare l’ingombro di un’area utilizzabile da altre imprese più prodighe verso la città. Invece, sembra che questa azienda non esista. Questo non è campanilismo di bassa lega, il fatto è che manca un rapporto serio tra imprese, Enti e città, dunque le Istituzioni devono intervenire in maniera trasparente e decisa (anche in vista delle riforme fiscali tutte incentrate sul territorio) per consentire maggiori ricadute lavorative su Ortona proprio per la presenza di un porto di particolare importanza che certo deve servire e produrre occupazione per l’intera regione ma che tuttavia deve prendere Ortona in prima considerazione! Ecco perché la crisi occupazionale di questa città se non può essere sconfitta, quantomeno può essere affrontata! In questo contesto, credo che il Comitato Porto e la Consulta del Lavoro dovranno fare una seria riflessione, parlando chiaro alla città ma anche alle tante aziende che vi insistono, altrimenti, meglio il loro scioglimento.
Ilario Cocciola
Consigliere Comunale Gruppo Misto, componente Comitato Porto