lunedì 31 agosto 2009

INCROSTAZIONI POLITICHE (La Sveglia – 24.09.08)

VIAKAL é stato eletto miglior prodotto dell’anno 2008 contro le incrostazioni da calcare, in cucina ma soprattutto nei bagni. Io lo uso. Funziona.
La politica italiana dovrebbe usarne in abbondanza periodicamente per rimuovere le incrostazioni politiche, cioè rimuovere i personaggi politici incrostati da tempo nei posti di potere.
L’incrostazione politica é la madre di Clientelismo, il quale ha un fratello di nome Corruzione che periodicamente visita la madre. Tutti e tre soffrono di un male terribile: la depressione. In Italia abbiamo entrambe le varianti cliniche: la depressione morale e la depressione economica.
Purtroppo, quando un Paese é affetto da questa malattia non ha scampo. Poco a poco, le Regioni, le Provincie ed i Comuni sono contagiati, si deprimono, perdono la morale e vanno diritto verso lo sfascio economico.
Tutti o quasi i cittadini vengono infettati da questo maledetto male.
L’unica soluzione, consigliata dai maggiori esperti del mondo, é VIAKAL in forti dosi, prima e dopo di ogni elezione.
Sono molti i casi in cui il politico-malato si vanta di essere da anni in una posizione politica, di essere un’istituzione nella città o nella Nazione, dal semplice Consiglio comunale alla Camera. Altri sognano di fare il Senatore o magari il Sindaco e nel frattempo, per decenni, rimangono ben incrostati nella politica aspettando il momento buono.
VIAKAL pulirebbe tutto, tornerebbe tutto spendente ed il sole dell’Oriente illuminerebbe la Città.
Neanche Ortona é stata risparmiata dal male. Ci sono politici incrostati da decenni in Consiglio comunale, altri incrostati nelle istituzioni (sono sempre Presidente di qualcosa), altri nei Sindacati, altri ancora nei Partiti. La città intera é incrostata e le manifestazioni del male si vedono ad occhio nudo.
Depressione morale, sfascio economico. All’Oriente ci sono solo nuvole.
Gli stessi cittadini ne soffrono in prima persona: disoccupazione, servitù politica, il mondo ridotto in una piazza, cultura politicizzata, gioventù offesa, servizi terzomondisti.
VIAKAL il Salvatore aiutaci tu.

venerdì 28 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO – 6

L’11 Giugno finisce anche il ballottaggio. Dai primi risultati avevamo capito che sarebbe stata dura, poi dopo la metà dei seggi era chiara la sconfitta. Pazienza, sono cose che succedono. Però la grande sorpresa doveva ancora venire !
Enzo durante il periodo del ballottaggio non si era visto e non aveva partecipato alla campagna. Ho pensato al suo disaccordo nella scelta dell’alleanza sia del suo partito che della mia, però come sempre faccio rispetto le idee di ognuno tanto che non ne ho mai parlato nè ho chiesto spiegazioni dettagliate. Qualche giorno dopo su La Piazza esce un breve commento di Enzo che da segretario dei Comunisti Italiani analizza il risultato. Realmente rimaniamo tutti a bocca aperta leggendo che mi accusava di aver “mercanteggiato ad esclusivo titolo personale, nonostante il consiglio di non farlo, e per suo tornaconto, l’apparentamento con Tommaso Coletti”. Ho lasciato perdere e non l’ho neanche chiamato per chiedere spiegazioni. Molti mi hanno chiesto di che cosa si trattasse, ma purtroppo non ho potuto dare nessuna risposta plausibile.
Intanto quelli del partito, quelli che la campagna elettorale l’avevano fatto davvero, cominciano a discutere di tutta una serie di cose “interne”, mentre io che ero un “esterno” rimasi semplice spettatore. Il segretario provinciale mi ringrazia pubblicamente a mezzo stampa per il mio operato, l’impegno, il risultato, eccetera. Tutto questo finché un paio di settimane dopo esce un manifesto sul tabellone del partito con una serie di beghe interne e di accuse dove Enzo ribadiva di nuovo il mio “mercanteggiamento con Coletti”. Nessuno fino ad oggi ha mai saputo di cosa si trattasse esattamente, né Enzo ha spiegato a me personalmente o pubblicamente le modalità del mio tornaconto personale. Passati ormai oltre 26 mesi, possiamo dire che si é trattato di un momento d’ira, di una crisi esistenziale, di un malinteso o chissà di cos’altro. Gli attori di tutto questo conoscono benissimo il mio modo di fare politica per quel po che ne faccio, l’opinione pubblica avrà pensato chissà a quale intrigo. Tutti sanno però che sono PRECISO COME UNO SVIZZERO.
Fine.

giovedì 27 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO - 5

Ovviamente nessuno credette alla risposta, neanche quelli che erano con lui che si guardarono in faccia sorpresi, però a quel punto la palla passò a Remo. Perché non disse nulla al momento dell’incarico ? In pratica la storia si trasformò nel gioco dell’oca, torna alla casella di partenza.
Nell’ultimo comizio in piazza porto la documentazione che nel frattempo mi ero letto bene. Denuncio pubblicamente il fatto, non che esistesse una società, ma che c’era questa diciamo anomalia con l’incarico. La scena del comizio fu forte. Remo si offese terribilmente per questo, m’insultò un paio di volte, mi tolse il saluto e pensò e disse che qualcuno si era servito di me per colpirlo. Niente di più sbagliato, anche se non sembra, sò benissimo quello che faccio, lo faccio fino in fondo e soprattutto lo faccio liberamente. Non ci vuole una grande scienza per capire il conflitto d’interesse che c’é stato, come dice il proverbio: é come raccomandare le pecore al lupo.
Io credo, e lo credono tutti, che non é sano nominare assessore all’Urbanistica una persona titolare di una società immobiliare, indipendentemente da chi sia. Però bisogna dire che in questo caso Fratino, che era il maggiore responsabile essendo Sindaco, é stato furbo ed ha taciuto, invece Remo ha montato una tragedia greca e fino ad oggi si strappa i capelli disperandosi per le cattiverie che gli ho fatto e che gli fanno un po’ tutti.
Conosco bene i due personaggi, dopo il mandato in corso speriamo che se la cavino.
In una riunione sempre a casa mia Enzo non era molto d’accordo su questa soluzione, pensava di accettare l’alleanza senza nessuna condizione, gratis, forse si sentiva escluso o forse era una forma di principio politico. Comunque nella stessa riunione dissi chiaramente che il mandato che mi avrebbero dato in caso di vittoria era a disposizione del partito indicando Enzo o Osvaldo a sostituirmi. Per me non era assolutamente importante, é chiaro e lo sanno tutti. L’importante era che per la prima volta un esponente della sinistra si poteva occupare di politiche sociali, non mi sembra poco.
Il giorno dopo riunione a 3 con Coletti, brevissima. Per il vicesindaco avevano già in mente Pina ed era difficile cambiare, per l’assessorato si parlava delle politiche sociali. Ricordo ancora la sorpresa di Coletti sentirsi cambiare una poltrona ben retribuita per un assessorato difficile! Alla fine lascio aperta la possibilità per Pina e chiudo con l’assessorato. Il resto é noto, il popolo ha scelto Fratino.
L’esperienza questa volta era terminata definitivamente, un’esperienza che mi mancava dalla collezione, senza dubbio positiva. Due cose mi rimasero ben impresse. Parlare con la gente che ti deve votare che é differente da quella che conosci e incontri normalmente per strada. Anche la mia posizione era differente. Mi sorprese molto la forza, la caparbietà, la volontà di Coletti. Un vero Caterpillar, una macchina da lavoro. Lo supponevo, ma la realtà ha superato di due volte le attese. A parte le idee politiche e di vita diverse, effettivamente, nel bene e nel male, é uno speciale.
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mercoledì 26 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO - 4

Pochi giorni prima di votare, in mattinata, ricevo una telefonata da un esponente del Comitato Coletti invitandomi per il pomeriggio ad una trasmissione televisiva a Rete 8.
Non riesco a capire bene di cosa si tratta, considerando che non ero un candidato, ma comunque mi preparo e mi pettino e nel primo pomeriggio parto per Chieti.
In questo ufficio trovo praticamente tutti gli esponenti del centrosinistra, ero l’ultimo ad arrivare, e capisco che un gruppo di noi doveva fare una domanda all’altro candidato Sindaco ed un gruppo di loro avrebbe fatto delle domande a Coletti. Il problema era che non sapevo che domanda fare, così appena uno parla di alcuni documenti riguardanti Remo mi interesso. Nessun altro ha mostrato attenzione, probabilmente perchè già avevano una domanda precisa da fare a Fratino o forse perchè videro il tema un pò troppo complicato. In pratica si trattava di una semplice visura camerale di una società. Però in quel momento non c’erano le carte perchè le aveva Gianluca che sarebbe arrivato a minuti. Bene, aspettiamo e vediamo di che si tratta. Infatti, dopo 10 minuti, arrivano le carte che guardo molto velocemente, ma capisco subito di che si tratta. C’era la visura, un bilancio ed altro, comunque le normali cose pubbliche che si possono ritirare in una camera di commercio a pochi euro. Sono esperto dell’argomento e comunque non c’era molto da capire. Si parte per Rete 8.
La domanda che mi viene in mente da fare a Fratino é la seguente: quando hai incaricato Remo dell’assessorato all’Urbanistica eri a conoscenza dell’esistenza di questa società immobiliare ?
La risposta é difficile, é a doppio taglio, semplicemente perchè era chiaro un errore o una malafede da parte di Fratino e di Remo. Comunque Fratino rimase molto sorpreso di fronte alle telecamere e m’insultò per aver gettato del fango sulla sua onorata persona, come buon comunista. Però non rispose né si né no. Ci furono due giri di domande. Al mio secondo giro rifaccio la stessa domanda chiedendo: SI o NO ? Lo sapevi o non lo sapevi ? L’imbarazzo di Fratino fece il giro di tutto lo studio e tornò sul suo volto! Con voce tremolante disse: NO.

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martedì 25 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO - 3

Ballottaggio. In 2 o 3 occasioni in campagna elettorale avevo detto che non mi sarei alleato con Coletti. Mi sembrava ovvio e così dopo il primo turno mi ero messo l’anima in pace. Per me le elezioni erano felicemente finite. Dopo un pò di calma cominciarono le domande, le pressioni e tutto un movimento per convincerci ad appoggiare Coletti. Un amico di allora, ora non più, mi visita a casa per chiedermi le condizioni per aderire all’alleanza. Purtroppo per lui torna in sede senza nessuna condizione. In una seconda visita invece mi fa delle offerte, politiche naturalmente. Le solite cose: assessorato, presidenza, poltrone e sgabelli. Purtroppo per lui anche in questo caso torna in sede a mani vuote. Coletti non mi ha mai chiamato, ha sempre mandato questo signore.
Tra noi eravamo tutti d’accordo a seguire questa linea. Un giorno viene fuori una riunione tra Coletti e i segretari provinciali del centrosinistra. Il segretario provinciale Valerio me ne parla un’ora prima a casa mia e poi va alla riunione. In questa riunione si decide che tutti i partiti del centrosinistra, Comunisti Italiani, UDEUR ed altri appoggiavano Coletti al ballottaggio per tutta una serie di equilibri provinciali.
La cosa mi sorprese molto considerando che Valerio sapeva benissimo che io non ero favorevole, però in questo caso le ragioni di Partito hanno prevalso. A questo punto la mia posizione diventa veramente molto scomoda. Che fare? Non potevo aderire alla cieca solo per il partito nel quale non ero neanche iscritto ed era chiarissima la mia posizione d’indipendente. Neanche potevo fare la pecora nera, gran parte dei voti presi erano miei personali. Ho preso un paio di giorni per pensarci e ne parlai con Osvaldo. A questo punto era diventato un obbligo partecipare a quest’alleanza, però metto le mie condizioni: nessuna presidenza o poltrona, un vicesindaco della Sinistra (pensavo a uno dei DS o Moretti), un assessorato vicino alla politica del partito. Torna di nuovo a casa mia il signore che manda Coletti e gli espongo le richieste, dopo poche ore Coletti accetta.
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lunedì 24 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO - 2

  La settimana successiva abbiamo fatto alcune riunioni a casa di Enzo che era il segretario del partito ad Ortona, é venuto il segretario provinciale ed un altro giovanotto, oltre a 2 o 3 altre persone di Ortona. Come si dice spesso: pochi ma buoni.
Lunedì successivo abbiamo dato l’annuncio a La Piazza e così in poche ore ero mediaticamente candidato. Le difficoltà sono cominciate dopo. Eravamo pochi, la segreteria di Chieti poteva darci solo un appoggio di materiali di propaganda e nessuno di noi era ricco. Così abbiamo fatto due conti e ci siamo fissati una meta economica con cui dovevamo fare tutto. Avevamo pensato ad un migliaio di euro per tutto, invece ne abbiamo poi speso 400/500 in totale.
Quando arrivammo alla raccolta firme la situazione diventa più difficile. La documentazione non arrivava, poi non era molto chiara (in pratica eravamo noi imbranati), qualcuno cominciava a dubitare. Era difficile trovare cittadini disposti a firmare, eravamo gli ultimi, molti parenti ed amici avevano già firmato per altre liste, infine firmare per i Comunisti é stato sempre difficile. Poco a poco passano i giorni e le firme cominciano a crescere, però molto lentamente, in questo modo saremmo rimasti fuori.
Pensa che ti pensa mi é venuta un’idea: chiedere ad amici d’altri partiti di aiutarmi. Al centrosinistra era tutto chiuso, ero il bastone tra le ruote di Coletti e la sinistra sinistra mi vedeva come un antagonista. Fino a che una mattina incontro casualmente il caro amico Nicola vicino ad AN e gli racconto la situazione. Ho la brillante idea e la faccia tosta di chiedergli se poteva aiutarmi con un pò di firme. Nicola senza battere ciglio mi disse che avrebbe almeno tentato di mettere insieme un pò di firme. E’ chiaro che il centrodestra si é poi mobilitato e facilmente hanno messo insieme diverse firme. Tra questi anche Remo che nella sede di FI mi ha dato un foglio con, se non ricordo male, 20 o 30 firme. Facendo la somma di tutte le firme non eravamo ancora arrivati alla meta. Ne mancavano poche, però mancavano. E fu così che il buon Nicola si mise tutto il giorno a completare un altro foglio che mi porta a casa all’1 di notte del giorno prima della presentazione. Ho ringraziato molte volte Nicola per tutto questo che, anche se per un interesse politico indiretto, comunque ci ha messo la faccia come amico. In fondo é semplicemente un atto di democrazia.
Si vota, prendiamo 250 voti, numericamente pochi, però politicamente é un buon segnale, anzi direi un segnale premonitore.
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sabato 22 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO

Dalle ultime elezioni amministrative sono passate ormai più di 2 anni. Sembra ieri, ho ancora la musichetta di Bella ciao nelle orecchie. Sappiamo tutti come é finita: il popolo ha fatto la sua scelta.
In questi 2 anni si sono fatti molti commenti sulla mia presenza a queste elezioni, molti politici hanno voluto dire la sua e così la gente si é fatta una certa idea. Come tutte le storie metropolitane c’é una ricca farcitura di supposizioni, invenzioni, vanti, opinioni, come é normale ci sia in ogni storia.
Ora, per ultimo, a bocce ferme, vi racconto la semplice storia.
Un Giovedì sera di fine Marzo torno dal mio solito viaggio in America, ero stato a Panamà un paio di mesi, una puntatina a Costa Rica e di ritorno un pò di giorni a Bogotà da dove avevo ripreso il solito AV 10. Il giorno dopo chiamo ad Emma per salutarla ed avere notizie sulla politica ortonese. Vengo a sapere dei candidati sindaci, allora ancora teorici, e che Comunisti Italiani non avevano aderito al centrosinistra che proponeva Coletti. Dopo un pò chiamo Enzo per chiedere chiarimenti e mi commenta che é tutto vero, che avevano anche contattato un candidato che però poi aveva rinunciato e che stavano pensando a cosa fare. OK, ciao. Più tardi mi chiama Osvaldo, amico e compagno dai tempi preistorici, e mi chiede di voler fare due chiacchiere. Certo, Domenica pranzo come sempre da mia madre e dopo le 2 ci prendiamo il caffé a casa mia.
Prendiamo il caffè, Osvaldo mi spiega bene tutto quello che era successo nei 2 mesi di assenza e mi chiede se volevo candidarmi come sindaco con i Comunisti Italiani. Mi disse: pensaci e mi fai sapere. Osvà, ci ho già pensato, accetto, organizziamoci, non possiamo permettere certe cose.
Non sono mai stato iscritto ai Comunisti Italiani, nè a nessun altro partito da quando sono uscito silenziosamente dai DS nel 2003.
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VOTIAMO PERICLE (La Sveglia–10.12.08)

Qui ad Atene noi facciamo così: qui il nostro governo favorisce i molti, invece dei pochi, e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così: le leggi, qui, assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza, quando un cittadino si distingue, allora esso sarà a preferenza di altri chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa, al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così: la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana, noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro, e non infastidiamo mai il nostro prossimo, se al nostro prossimo piace vivere a modo suo, noi siamo liberi, liberi di vivere, proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari, quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così: ci é stato insegnato di rispettare i magistrati e ci é stato insegnato anche di rispettare le leggi, e di non dimenticare mai coloro che ricevono offesa, e ci e’ stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte, che risiedono nell’universale sentimento di ciò che é giusto, e di ciò che é buonsenso.
Qui ad Atene noi facciamo così: un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile, e benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica, beh, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma io proclamo Atene scuola dell’Ellade, e che ogni ateniese cresca prostrando in se una felice versastilità, la fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione. Ed é per questo che la nostra città é aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così!
Queste righe sono di un discorso che Pericle (militare e politico greco) fece agli ateniesi 2.500 anni fa.
Non c’è bisogno d’altro, il testo si commenta da solo, basta leggerlo bene due volte prima di andare a votare.

venerdì 21 agosto 2009

LE LETTERE ANONIME DI ALFEO


Leggo su IL CITTADINO di Ortona un articolo titolato “UN PARTITO NON E’ UN AUTOBUS”. Fate click sulla foto a lato e leggete. Nè sono rimasto sorpreso, non dal contenuto, il quale é un semplice mix di fantapolitica da Bar dello Sport e gossip da mercatino del Giovedì, ma dal modo anonimo in cui viene pubblicato.

Il giochino della “Lettera firmata” é squallido, é disinformazione premeditata, é antidemocratico, ancor più trattandosi del giornale del Partito Democratico.

E’ questo quel che più mi sorprende!

Questa tecnica é una costante in questo giornale, probabilmente risponde alla tecnica del responsabile di fatto Alfeo Ferrara.

Cari amici de IL CITTADINO scrivete quello che vi pare, però non dimenticate di mettere nome, cognome e codice fiscale. Questa tecnica darà più valore a quello che scrivete, evitate le odiose “Lettere anonime”.

Credo che il Padrone del giornale debba fare qualcosa per eliminare queste pessime abitudini e migliorare l’immagine pubblica del Partito Democratico.

mercoledì 19 agosto 2009

ORTONA AMBIENTE - L’INCREDIBILE STORIA DELLA SPAZZATURA (La Sveglia – 10.09.08)


Alla fine dell’anno 2000, giusto all’inizio del nuovo millenio, simbolo di progresso economico e sociale, ad Ortona nasce una società mista (Comune + società IGAM S.r.l.) per la gestione dei servizi relazionati ai rifiuti, aree verdi e cimiteri.
Sulla carta un passo avanti per ottimizzare servizi e costi, in pratica un tipico caso di socializzazione delle perdite-costi e privatizzazione dei profitti.
Il caso Ortona Ambiente é esattamente l’opposto di come dovrebbe essere questo tipo di società:
1 - Costi altissimi per l’utente e pessimo servizio;
2 - Il socio privato é legato a doppio filo politico con l’amministrazione;
3 - Il Consiglio d’Amministrazione é nominato dal Sindaco e non ci sono mai stati rappresentanti di opposizione, stessa cosa per gli organi di controllo come il collegio sindacale;
4 - Tutti o quasi i contratti operativi sono dati a società o persone alle stesse società o gruppi politici;
5 – Assoluto segreto delle informazioni, nessuna informazione ai cittadini nonostante siano i maggiori azionisti e nonostante si tratti di un servizio pubblico.
Il risultato é che noi cittadini paghiamo due volte. La prima con i soldi del Comune e la seconda con i soldi della bolletta ed il privato incassa tutti gli utili. Attenzione! Dove sono gli utili? Non ci sono utili. I bilanci sono sempre a zero o in perdita, da sempre. Un caso particolare e a dir poco sospetto d’investimento privato senza utili.
Diciamo che non c’é chiarezza commerciale, non c’é trasparenza amministrativa né tantomeno politica.
L’opposizione dovrebbe togliersi il guinzaglio del Capo e chiedere con decisione almeno due rappresentanti nel Consiglio d’Amministrazione ed uno nel Collegio sindacale, inoltre istituire un gruppo di esperti di diversi partiti politici, certamente non formati da agricoltori, infermieri o professori di greco, e fare un controllo minuzioso e generale della società.
Se veramente il Partito Democratico e soprattutto il sen. Presidente dott. Coletti vogliono dare un servizio alla città deve fare subito tutto questo.
L’”Ambiente” é marcio ed ormai puzza ben più dei cassonetti.

LE CARTE DI ORTONA AMBIENTE (La Sveglia – 06.08.08)

Le carte di Ortona Ambiente sono lo statuto, il bilancio, gli accordi commerciali e vari documenti del Comune di Ortona.
Ortona Ambiente é la classica società mista per la raccolta, selezione e smistamento rifiuti di una città, dove il pubblico si mischia con il privato, dove i soci sono in parte lo Stato o il Comune ed in parte persone o società private.
Questo sistema é stato inventato principalmente per migliorare un servizio pubblico ed ottimizzarne i costi, lasciando in ogni modo un margine d’utile interessante alla parte privata.
Purtroppo, anche in questo caso, le informazioni finanziarie non sono pubbliche nonostante il Comune sia maggioranza nel capitale e nonostante sia comunque un servizio pubblico.
Il servizio lo conosciamo tutti, i bidoni sotto casa nostra sono il biglietto da visita di questa società. Questi cassoni ormai li abbiamo fotografati e annusati cento volte.
Però il disservizio che tutti conosciamo non é il principale problema.
Vi dico subito che lo statuto per la costituzione della società é al limite della legalità, senza possibilità di controllo esterno. L’intreccio tra politico e privato é vergognoso. Il bilancio é sempre in fittizio pareggio senza che il privato guadagni niente.
L’opposizione politica, a suo tempo, é rimasta seduta.
Come tutte le società anche la nostra Ortona Ambiente ha una pagina web da dove il cittadino può avere informazioni. www.ortonaambiente.it .
Non perdete tempo, non c’é molto, solo qualche dato utile del 2005, però possiamo notare il Consiglio d’Amministrazione composto da profani del settore oltre all’inossidabile D’Auria, viticultore.
Stiamo leggendo “le carte”, dopo Ferragosto le commenteremo in dettaglio.
Buone vacanze e separate i rifiuti.

giovedì 13 agosto 2009

UN SANO CONSIGLIO PER I GIOVANI (La Sveglia – 24.12.08)



I giovani dovrebbero occuparsi di più della politica. E si, cari ragazzi, occupatevi di politica e vedrete che la vita vi sorriderà. Se non lo fate é solo perchè non sapete cosa vi state perdendo. Passate venti anni a studiare, poi vi subite genitori e telegiornale che vi parlano solo di disoccupazione, tutti i giorni vi ripetono di trovarvi un lavoro, di prepararvi al futuro, di studiare l’inglese, i computer e di raccomandarvi ad un politico importante e vincente.
Ecco, è proprio questo il punto. Invece di andare a raccomandarvi al politico, fatelo voi il politico. I vantaggi sono enormi e non è neanche tanto difficile. Pensateci bene. Basta scegliere un partito che non sia tanto estremo, che abbia qualche possibilità di vincere, poi vi affiancate al leader del momento stando ben attenti a non contraddirlo mai ed a seguire la sua corrente senza chiedervi mai dove porterà la corrente. Dite che avete una famiglia numerosa, molti amici, che potete prendere centinaia di voti e presentatevi alle prime elezioni che capitano. Poi andate a raccontare a tutti che siete bravi, che volete lavorare per la città, per la regione o per quello che vi pare, esagerate un po’, una bugia qua e là, promettete sempre il doppio di quello che vi chiedono e molto probabilmente sarete eletti. Waauuu! Eletti. Intanto non dovrete più alzarvi presto la mattina, potete dormire, é sempre il cittadino che aspetta il politico e mai viceversa. Tanto non vi caccia nessuno, non siamo mica alla FIAT. Mano a mano che farete carriera vedrete come cambierà la vostra vita. Diventerete più belli, tutti vi sorrideranno e vi saluteranno. Le donne faranno la fila per farsi vedere con voi, chiedere un favore o magari conquistare il vostro cuore e saranno disposte a tutto. Nessun mestiere ha un vantaggio del genere! Ad ogni elezione lo stipendio aumenterà fino ad arrivare a cifre stratosferiche. Lo stipendio di una commessa o di un professore in un weekend con ponte. Informatevi dello stipendio di un consigliere regionale e fatevi due conti. Poi auto blu, autista, segretarie, telefonino, computer, penna d’oro per le firme, giornali, televisione, tutto gratis. I benefit includono anche regali, pranzi, cene ed amanti. Niente male, vero? Per la pensione non dovete preoccuparvi, é assicurata in pochi anni e naturalmente per migliaia di Euro. Se smettete un bel giorno avrete anche una buonuscita che vi sorprenderà e sorprenderà soprattutto vostro padre che ha lavorato 35 anni. Infine, se chiudete un occhio su certi sciocchi moralismi, allora sì che fate tombola, colpo grosso e portate a casa un bel malloppo. Tanto non vi scoprono e se dovessero scoprirvi non potranno farvi niente, basta avere un paio di buoni avvocati e ripresentarvi alle successive elezioni con un altro partito. Facile. Ascoltate il mio consiglio, non perdete tempo prezioso, buttatevi in politica, fate presto, diventate presidente di qualcosa e ricordatevi di me per qualche favore.

martedì 11 agosto 2009

LO SHERIFF DI SARASOTA (La Sveglia – 09.07.08)




Archiviato per il momento il tema “case popolari”, che riprenderò dopo l’estate con più informazioni e nell’attesa che le ferie diano maggior vigore ad alcuni consiglieri comunali, voglio commentare un argomento diverso, ma sulla stessa falsariga del precedente.
Parliamo della trasparenza nella gestione del Comune di Ortona. Il problema é nazionale, é comune a moltissimi Comuni d’Italia, fino ad arrivare al Governo del Paese.
Nel 1979 sono stato a visitare un’amica gringa-svedese a Sarasota, in Florida (USA). Una mattina la mia amica mi chiede di accompagnarla all’ufficio dello Sheriff perchè voleva verificare un commento della madre riguardante alcune spese che questo signore aveva fatto. Bene, andiamo. All’entrata, appesa al muro, c’era una bacheca di almeno 2 metri piena di fogli, i fogli erano pieni di numeri. Intuisco che si trattava di dollari. La mia amica Marylin cercava qualcosa che tra tanti numeri non riusciva a trovare. Allora decide di rivolgersi ad un’impiegata della prima porta, la quale gli dice subito dove leggere per trovare le informazioni richieste. Subito Marylin trova quello che cercava. A questo punto mi chiede una penna che naturalmente non avevo e così torna di nuovo nell’ufficio accanto e chiede alla signorina di fargli delle fotocopie di alcuni fogli. Tempo pochi minuti e sono pronte le fotocopie e la ricevuta per pochi centesimi del costo dell’operazione. Non ricordo cosa cercasse Marylin su quei fogli, sicuramente voleva controllare alcune spese che lo Sheriff aveva fatto e tutto mi sembrò molto normale. Oggi, a distanza di quasi 30 anni e vivendo ad Ortona, mi rendo conto dell’enorme differenza tra Sarasota del ’79 ed il mio paesello adriatico.
Provate a fare qualcosa di simile, nel 2008, nella civile Italia, al Comune di Ortona. Andate al Comune e chiedete informazioni sul bilancio. Intanto bisogna capire con chi parlare, poi bisogna avere pazienza e non arrabbiarsi se qualcuno ti ride in faccia appena ascolta la richiesta, poi ci sono i moduli da riempire, il cospicuo versamento da fare, i tempi d’attesa (non azzardatevi a dire che vi serve per la prossima settimana) ed infine quando riceverete il malloppo (non dimenticatevi di ringraziare e baciare la mano) cercate di capirci qualcosa.
Strada più moderna, elettronica, internet. Sfogliate il sito del Comune di Ortona e cercate “Il bilancio comunale”, poi scegliete tra “bilancio di previsione”, “bilancio pluriennale” o “rendiconto della gestione” o quello che volete della pagina. Sedetevi bene, allacciate le cinture di sicurezza e fatevi quattro risate. Non leggerete assolutamente niente. Quattro paginette riassuntive che non dicono assolutamente niente. Un vero insulto al cittadino. Pubblicare queste paginette vuol solo dire occultare informazioni. Abbiamo bisogno di ben altri numeri, vogliamo sapere cosa si spende, con esattezza, vogliamo sapere dove finiscono i nostri soldi.
Tutto si riconferma, disinteresse totale del politico di turno, una sana abitudine del politico italiano intelligente.
www.sarasotasheriff.org, se sapete un po’ d’inglese leggete.
E’ più facile sapere quanto ha speso l’anno scorso di benzina il duro William che quello che hanno speso i nostri dolci vigili.

domenica 2 agosto 2009

ATER - COMUNE - CITTADINO: CHI TRUFFA A CHI ? (La Sveglia – 11.06.08)

Bella domanda questa !
L’ATER di Chieti gestisce una cospicua quantità di alloggi che deve assegnare secondo norme semplici e ben chiare: il reddito.
Ad Ortona una parte degli alloggi é gestita dal Comune che ha il compito di controllare il rispetto delle regole e bandire con atto pubblico l’eventuale assegnazione dei nuovi alloggi disponibili. Anche l’ATER ha questo compito che però svolge molto male già che risultano alloggi assegnati a persone o famiglie in tutta la provincia con dichiarazioni dei redditi altissimi o addirittura falsi. Ci sono innumerevoli casi ed é facile verificare.
Il Comune di Ortona, il Sindaco in prima persona, dovrebbe verificare periodicamente il reddito di ogni assegnatario, soprattutto quelli di vecchia data che, con gli anni, ha cambiato la propria condizione economica.
Spesso succede che con il cambio di livello economico o per altre ragioni, l’assegnatario cambia addirittura la sua residenza di fatto o si trasferisce altrove, rimanendo assegnatario dell’alloggio e facendone un uso improprio ed illegale (ci vivono i figli ormai adulti, parenti, vacanze estive, ecc.).
Il controllo da parte della Polizia municipale é inesistente. Non si é mai verificato un controllo serio con risultati seri. Questa non é una responsabilità da poco di fronte ai cittadini, saremmo tutti più contenti con meno multe e più controlli.
Se un cittadino (per esempio io o tu) vuole sapere come stanno le cose, vuole un’informazione, nomi, liste, documenti, si trova di fronte al muro della Legge 675 del 31/12/96 sulla privacy e del trattamento dei dati personali (D.lg. 196 del 30/06/2003). Così mi ha risposto il Direttore dell’ATER Chieti (ing. Domenico Recchione) ad una lettera da me inviata, molto meglio del Sindaco che invece non mi ha neanche risposto (una sana abitudine del politico italiano intelligente). La Privacy in tutto questo non ha niente a che vedere. Gli atti pubblici di Enti pubblici devono essere e sono pubblici. Non c’é niente da nascondere.
Mi sembra che l’accusa sia pesante.

sabato 1 agosto 2009

IL COMUNE REGALA LE CASE DELL’ATER (La Sveglia – 25.05.08)


Il titolo é una provocazione che serve per attirare l’attenzione dei cittadini verso un problema sociale, economico e di legalità.
L’A.T.E.R. é l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale, cioé quell’istituto che gestisce a livello provinciale la cosiddetta “casa popolare”.
Subito dopo la guerra lo Stato ha pensato bene di farsi carico di milioni di cittadini senza una casa costruendo interi quartieri per alloggiare le famiglie più bisognose. Poi, negli anni, ha dato la possibilità di riscattare questi appartamenti, attraverso agevolazioni finanziare. Moltissimi hanno approfittato e con grandi sacrifici sono riusciti ad avere una casa propria.
Attualmente, altri, per diverse ragioni, sono alloggiati presso queste case, pagando solo un contributo per la manutenzione. Tutto questo succede in tutta Italia ed anche nel nostro Comune di Ortona.
Io personalmente, nelle settimane scorse, ho cercato di capire il funzionamento delle assegnazioni, dei controlli, del ruolo degli amministratori e delle istituzioni preposte. Mi sono trovato di fronte ad un muro d’omertà.
L’ufficio ATER ad Ortona non da informazioni perchè i dati sono coperti dalla legge sulla privacy, il Sindaco fa finta di non sapere dopo vent’anni in questa funzione, la Polizia municipale (vigili) non controlla né accerta, i Consiglieri comunali dei vari partiti sono in alto mare, l’Ufficio casa del Comune addirittura é in pieno oceano, il Presidente della Provincia, Coletti, attualmente dipendente in aspettativa dell’A.T.E.R. dove è stato assunto nel 1980, non si occupa proprio del tema.
Nel Febbraio 2007 l’ATER di Chieti annuncia pomposamente, d’accordo con la Guardia di Finanza e i Comuni di Chieti, Francavilla ed Ortona, la nuova strategia: tolleranza zero verso gli abusivi ed irregolari negli alloggi popolari.
E così via passando per tutti i vari organi, enti e personaggi del Comune e della Provincia, tutti uniti in modo trasversale tra il disinteresse sociale e l’interesse politico.
La puzza di marcio e d’illegalità arriva fino in piazza.

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