La politica di Berlusconi assume, ogni giorno che passa, toni sempre più da guerra civile. Da tempo é “o con me o contro di me”, fino a fronteggiare apertamente le più importanti istituzioni politiche italiane.
Molti limiti invalicabili della democrazia ormai sono stati ripetutamente superati fino a diventare degli slogan elettorali a cui purtroppo la gente comincia ad abituarsi senza sapere e rendersi conto della gravità delle conseguenze future.
Tutto questo é culminato nell’accusa pubblica alla Magistratura di non aver permesso la presentazione della lista PDL in provincia di Roma per le elezioni nella Regione Lazio.
Tutti sanno che questo é falso. Ben 5 tribunali hanno accertato e stabilito l’eliminazione di questa lista non solo per ritardo nella presentazione, ma soprattutto per insufficienza di documentazione.
Mentire al popolo é il peggiore atto di un governante.
Inoltre, dopo tutto questo, Berlusconi fa oscurare tutti i programmi d’approfondimento politico normalmente in onda sulla RAI e sappiamo tutti poi quello che é successo con Santoro giovedì scorso.
In cambio lui, il capo del Governo, per 2 giorni ha occupato di fatto con i suoi interventi a reti unificate (Studio Aperto, TG4, TG5, TG1, TG2, oltre ad innumerevoli radio) e le sue interviste preconfezionate l’intero panorama politico.
E’ fin troppo evidente che tutto questo é illegale. E’ la stessa tecnica che usa Hugo Chavez in Venezuela, che usava Pinochet in Cile o che usava Samper o Uribe in Colombia quando si vota.
Mi chiedo: gli amministratori locali del PDL si rendono conto di tutto questo?
Hanno riflettuto su tutto questo e sono d’accordo o no?