giovedì 27 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO - 5

Ovviamente nessuno credette alla risposta, neanche quelli che erano con lui che si guardarono in faccia sorpresi, però a quel punto la palla passò a Remo. Perché non disse nulla al momento dell’incarico ? In pratica la storia si trasformò nel gioco dell’oca, torna alla casella di partenza.
Nell’ultimo comizio in piazza porto la documentazione che nel frattempo mi ero letto bene. Denuncio pubblicamente il fatto, non che esistesse una società, ma che c’era questa diciamo anomalia con l’incarico. La scena del comizio fu forte. Remo si offese terribilmente per questo, m’insultò un paio di volte, mi tolse il saluto e pensò e disse che qualcuno si era servito di me per colpirlo. Niente di più sbagliato, anche se non sembra, sò benissimo quello che faccio, lo faccio fino in fondo e soprattutto lo faccio liberamente. Non ci vuole una grande scienza per capire il conflitto d’interesse che c’é stato, come dice il proverbio: é come raccomandare le pecore al lupo.
Io credo, e lo credono tutti, che non é sano nominare assessore all’Urbanistica una persona titolare di una società immobiliare, indipendentemente da chi sia. Però bisogna dire che in questo caso Fratino, che era il maggiore responsabile essendo Sindaco, é stato furbo ed ha taciuto, invece Remo ha montato una tragedia greca e fino ad oggi si strappa i capelli disperandosi per le cattiverie che gli ho fatto e che gli fanno un po’ tutti.
Conosco bene i due personaggi, dopo il mandato in corso speriamo che se la cavino.
In una riunione sempre a casa mia Enzo non era molto d’accordo su questa soluzione, pensava di accettare l’alleanza senza nessuna condizione, gratis, forse si sentiva escluso o forse era una forma di principio politico. Comunque nella stessa riunione dissi chiaramente che il mandato che mi avrebbero dato in caso di vittoria era a disposizione del partito indicando Enzo o Osvaldo a sostituirmi. Per me non era assolutamente importante, é chiaro e lo sanno tutti. L’importante era che per la prima volta un esponente della sinistra si poteva occupare di politiche sociali, non mi sembra poco.
Il giorno dopo riunione a 3 con Coletti, brevissima. Per il vicesindaco avevano già in mente Pina ed era difficile cambiare, per l’assessorato si parlava delle politiche sociali. Ricordo ancora la sorpresa di Coletti sentirsi cambiare una poltrona ben retribuita per un assessorato difficile! Alla fine lascio aperta la possibilità per Pina e chiudo con l’assessorato. Il resto é noto, il popolo ha scelto Fratino.
L’esperienza questa volta era terminata definitivamente, un’esperienza che mi mancava dalla collezione, senza dubbio positiva. Due cose mi rimasero ben impresse. Parlare con la gente che ti deve votare che é differente da quella che conosci e incontri normalmente per strada. Anche la mia posizione era differente. Mi sorprese molto la forza, la caparbietà, la volontà di Coletti. Un vero Caterpillar, una macchina da lavoro. Lo supponevo, ma la realtà ha superato di due volte le attese. A parte le idee politiche e di vita diverse, effettivamente, nel bene e nel male, é uno speciale.
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