martedì 25 agosto 2009

PRECISO COME UNO SVIZZERO - 3

Ballottaggio. In 2 o 3 occasioni in campagna elettorale avevo detto che non mi sarei alleato con Coletti. Mi sembrava ovvio e così dopo il primo turno mi ero messo l’anima in pace. Per me le elezioni erano felicemente finite. Dopo un pò di calma cominciarono le domande, le pressioni e tutto un movimento per convincerci ad appoggiare Coletti. Un amico di allora, ora non più, mi visita a casa per chiedermi le condizioni per aderire all’alleanza. Purtroppo per lui torna in sede senza nessuna condizione. In una seconda visita invece mi fa delle offerte, politiche naturalmente. Le solite cose: assessorato, presidenza, poltrone e sgabelli. Purtroppo per lui anche in questo caso torna in sede a mani vuote. Coletti non mi ha mai chiamato, ha sempre mandato questo signore.
Tra noi eravamo tutti d’accordo a seguire questa linea. Un giorno viene fuori una riunione tra Coletti e i segretari provinciali del centrosinistra. Il segretario provinciale Valerio me ne parla un’ora prima a casa mia e poi va alla riunione. In questa riunione si decide che tutti i partiti del centrosinistra, Comunisti Italiani, UDEUR ed altri appoggiavano Coletti al ballottaggio per tutta una serie di equilibri provinciali.
La cosa mi sorprese molto considerando che Valerio sapeva benissimo che io non ero favorevole, però in questo caso le ragioni di Partito hanno prevalso. A questo punto la mia posizione diventa veramente molto scomoda. Che fare? Non potevo aderire alla cieca solo per il partito nel quale non ero neanche iscritto ed era chiarissima la mia posizione d’indipendente. Neanche potevo fare la pecora nera, gran parte dei voti presi erano miei personali. Ho preso un paio di giorni per pensarci e ne parlai con Osvaldo. A questo punto era diventato un obbligo partecipare a quest’alleanza, però metto le mie condizioni: nessuna presidenza o poltrona, un vicesindaco della Sinistra (pensavo a uno dei DS o Moretti), un assessorato vicino alla politica del partito. Torna di nuovo a casa mia il signore che manda Coletti e gli espongo le richieste, dopo poche ore Coletti accetta.
Segue >

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La coerenza è coerenza gianni.....hai deluso un sacco di gente con quella tuo apparentamento.
Eri indipendente e la stragande maggoiranza dei voti era personale....quindi il partito non decideva niente, sopratutto sulla tua faccia.

Anonimo ha detto...

ma l'amico di allora che ti fece la proposta è un attuale consigliere del Pd?

Giovanni ha detto...

Mah, dipende! Come ho detto in precedenza, io, per "coerenza" non ho votato Gianni proprio per un apparentamento con il PC. Ho questo difetto di non essere di sinistra, ma il pregio di non essere neanche del PDL, FN eccetera, tant'è che non so proprio chi votare "la prossima volta".
Dicevo, per questa mia coerenza quindi, pur non apprezzando nessuno dei candidati non ho votato Gianni, sul quale poi ho cambiato parere conoscendolo di persona. Purtroppo (a mio parere) quindi una certa "dipendenza" c'è stata. Indipendente sarebbe stato un partito "Gianni per Ortona" o altri nomi di fantasia... chissà se in questo modo non si sarebbero raccolti più voti! Speriamo in futuro!

Ciao!

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