lunedì 10 gennaio 2011

VERDE URBANO


In questi mesi si é parlato tanto di Piano Regolatore ma nessuno ha parlato di VERDE URBANO.
Ad Ortona il verde urbano non si progetta.
Abbiamo sentito parlare solo di numeri, codici e metri cubi di cemento, oltre alle solite manovre polico-clientelari caratteristiche di queste operazioni, ma mai una parola che possa far supporre l’idea di un’area verde.
Non ci sono progetti di verde urbano, la città é cementificata sempre di più senza lasciare spazio al verde e si pensa, sbagliando clamorosamente, che questo sia anche sinonimo di sviluppo.
A me piacerebbe vedere più alberi e soprattutto pensare ad aree verdi, parlo di vari ettari, vicinissimi al centro abitato, come avviene in tutte le città moderne, specialmente in città e Paesi ad alto tasso di qualità della vita.
Il verde non é il verde dei campi, é e deve essere il verde per i cittadini, bambini, giovani ed anziani.
Ci sono aree importanti a ridosso dei ruscelli Peticcio e dei Saraceni che potrebbero perfettamente essere impiegati a questo scopo, spazi vicini al centro urbano, di facile accesso per tutti, che potrebbero essere valorizzati, a misura d’uomo, proprio come area verde per la Città.
Un Piano che non considera tutto questo é solo un “piano edilizio” e non é assolutamente regolatore dello sviluppo sociale della città.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E tutto vero quello che dici, purtroppo il verde urbano visto da Destra è solo una opportunità per edificare, o peggio un fastidio da asfaltare, cosi da non manutentare.
infatti quei pochi alberi ortonesi sono sempre + pochi,i giardinetti sotto l'Orientale una cloaca a cielo aperto, le poche siepi abbandonate al loro destino, senza dimenticare il parco Ciavocco polmone verde al centro cittadino.
Quando si va per la prima volta in una città ,la prima cosa che si osserva è il verde,vero biglietto da visita, difficilmente si sbaglia, in base a come esso è organizzato si capisce come la città è amministrata.
ortona città, più che verde la definerei al verde....
antonio bruni

Anonimo ha detto...

Mi scuso se il mio intervento esula dal tema.
Leggo sull'ultimo numero de LA SVEGLIA un intervento di un consigliere comunale a proposito di Ortona Ambiente.
Per questo valente consigliere la responsabilità della maleducazione degli ortonesi( "inquinano" l'umido con altri rifiuti)che con il loro scorretto comportamento fanno aumentare i costi di "trattamento" dei rifiuti è responsabilità dell'Amministrazione comunale e non dei maleducati concittadini.
Inoltre afferma che la società mista Ortona Ambiente gli impedisca di sapere circa la gestione della società.
Come si può facilmente capire le cose che afferma questo consigliere comunale è demagogia pura prorio nello stile del suo padrone e referente Tommaso Coletti.
A proposito il consigliere in questione è nientemeno che il Dr. D'Ottavio futuro candidato sindaco di Ortona. Sic!

Gianni di Gregorio ha detto...

In un certo senso OrtonAmbiente rientra nel tema verde. Sono loro che si occupano del verde cittadino.
Ho letto l'articolo di D'Ottavio, é un po' contorto. E' ovvio che se i cittadini selezionano bene i rifiuti é meglio per tutti, bisogna aiutarli (non é così facile come sembra), bisogna semplificare al massimo.
Bisogna anche dire che OrtonAmbiente ormai é un baraccone in grande difficoltà e sono d'accordissimo con D'Ottavio per quanto riguarda l'impossibilità di avere tutte le carte amministrative e contabili. Il tema é stato trattato ampliamente nella conferenza stampa del 6 Novembre di PATTO per ORTONA. Inoltre se controlli sul METROPOLIS (click a sinistra su ARGOMENTI > OrtonaAmbiente) vedrai che il tema é del 2008.
Infine, che D'Ottavio sia un candidato Sindaco non mi risulta, anzi io penso proprio che non lo sarà.

Unknown ha detto...

Sulla questione del verde pubblico sono d'accordo, a patto di non metterla sulla demonizzazione del cemento. Parliamo invece di verde e di come si intende questo verde. Secondo me la tua idea non è male, ma forse è troppo, come dire, "comoda". Voglio dire che non si risolve granchè facendo una grossa area verde se poi tutto il resto della città manca di alberi, di giardini oppure del banale verde delle aiuole. Insomma, il modello "Central Park" che sembri suggerire - tant'è che, se non sbaglio, quello in foto è proprio il central park - è tipico di città che sembrano mettersi "il cuore in pace" con la natura creando questi grandi parchi vicino al centro colmo di macchine, di scarichi, di cemento etc. Anche qui a Stuttgart c'è un enorme parco proprio al centro della città, in verità molto bello anche perchè è curato quotidianamente, come i tedeschi sanno fare. Comunque vada bisogna mettersi in testa anche un altro concetto: il verde non è come il cemento, che fai la colata e poi lo lasci stare: il verde va curato e se crei aree di quel tipo devi assumere personale per il giardino! Allora, dicevo, più che creare queste grosse zone, secondo me è più utile far entrare del verde negli spazi che frequentiamo abitualmente, certo dove è possibile. Così su due piedi mi viene in mente ad esempio l'are di porta caldari, oppuure, perchè no, anche Piazza San Tommaso che potrebbe essere arricchita con panchine e qualche albero. Insomma, no a zone verde da "piano regolatore", ossia grandi aree che servono a poco; sì ad una politica mirata a reinserire il verde nella città "reale".

Gianni di Gregorio ha detto...

La quantità di abitanti diviso il Verde Pubblico da la dimensione di Verde Urbano.
In una cittadina come Ortona la possibilità di verde dentro il casco urbano é bassa, ma comunque può essere aumentata e migliorata.
Si ha più spazio nelle immediate vicinanze senza dover invadere piazze o spostare palazzi.
Il problema non é questo. Il post vuole sottolineare l'assoluta assenza dell'idea verde nel Piano Regolatore e di conseguenza nella popolazione e nei giovani.
Questo é il vero grande problema.
Tutto il resto é normale amministrazione.

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