venerdì 28 gennaio 2011

ULTIME ORE per HOSNI MUBARAK

10 commenti:

Gianni di Gregorio ha detto...

http://english.aljazeera.net/news/middleeast/2011/01/201112816845606511.html

Unknown ha detto...

Come ho già scritto altrove, guardo con tristezza e con un po' di timore alla rivoluzione in Egitto: quel mondo ha bisogno di riforme e democrazia, non di altre guerre.

Gamal Abd el-Nasser ha detto...

e scusi dove possiamo leggere il suo corsivo? sul Corsera? Foglio? Repubblica? Tempo? ci faccia acculturare. grazie

Pasqualino Settebellezze ha detto...

Lo zio di Ruby merita di andare a zappare...ha educato una nipote come una vera ...escort..e poi perchè, quella faccia di tacco con la collaborazione di quella zoccoletta di sua nipote ha messo nei guai il nostro grande,unico,irripetibile,amabile,santo,bello,intelligente SILVIO nazionale.

Gianni di Gregorio ha detto...

Ho parlato oggi con il mio amico Samir, nato e studiato al Cairo (famiglia libanese, religione maronita, da 30 anni in Italia) e mi sono scritto con il mio amico turco Semì, studiato al Cairo. Sono tutti d'accordo che Mubarak deve andare via insieme ai suoi americani. Mubarak ha avuto 30 anni per le riforme e non le ha fatte, ora saranno altri a farle, in un modo o nell'altro.
Ora tutto cambia, il Medio oriente cambierà insieme a tutto il Nord Africa.
Certamente non aspetteranno te, Andrea, per la rivoluzione.

Unknown ha detto...

Gianni ma la rivoluzione fatela voi, non è certo il mio stile e mai mi piegherò a retrocedere allo stato animale: la violenza e le rivoluzioni sono solo un passo indietro nella civiltà.
A presto.

IL VEGGENTE ha detto...

,,,non passerà ancora tanto tempo, anzi ci siamo quasi, e in Italia succederà peggio che in Egitto.
Le condizioni ci sono tutte e, voglia Iddio, che non ci sarà la scintilla che darà fuoco ad una miscela esplosiva che si andata formando da alcuni anni.
Purtroppo Fiamma ha parzialmente ragione quando dice "...la violenza e la rivoluzione sono un passo indietro nella civiltà". questo vale per la violenza fine a se stessa ma se scaturisce dalla
rivoluzione è giustificabile.
Io temo che la frattura sociale che si è formata in Italia non si ricomporrà da sola e con il buon senso. La violenza cova sotto la cenere e ormai non trova più ostacoli per concrettizarsi, è solo una questione di poco tempo e Berlusconi farà la fine di Saddam e Mubarak

Gianni di Gregorio ha detto...

Che io sia un rivoluzionario é noto. Lo sono stato sin dall'asilo alle Suore francescane.
La rivoluzione non ha uno standard e non ha regola fissa.
Oltre 20 anni fa in Colombia era in atto una cruenta guerra tra esercito e forze rivoluzionarie (FARC ed altri gruppi). Io frequentavo i buoni salotti commerciali della Bogotà piena di socialisti a chiacchiere, club di golf, whisky di marca e comode poltrone che criticavano la violenza della guerrilla dimenticando spesso quella dell'esercito. Poi cominciai a girare per il Paese ed a conoscere la realtà, la fame e la violenza, vedere la vita dei contadini di patate e yuca, i bambini a scuola rurale, le giovani donne della periferia di Medellin, ect., ect, ect..
Non vi annoio con tutta la storia, solo dico che se la rivoluzione serve per mandare a scuola il piccolo Pancho o proteggere la piccola Maria, che ben venga anche a costo di migliaia di morti.
Troppo facile vederla da una comoda poltrona, ammirando la Bogotà by night, un buon whisky, le scarpe lucide e la pancia piena.

Robespierre ha detto...

...comunque per fortuna l'Italia la Colombia ...ma più della Colombia è un puttanaio di Stato ..basta,per me,a giustificare una insurrezione e appendere i maiali ai loro rispettivi ganci....

Gianni di Gregorio ha detto...

Venerdì sarà il giorno finale.

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