sabato 24 luglio 2010

LA STORIA CHE INSEGNA IL FUTURO



Quando Andrea Fiamma mi mandò la locandina con l’invito e lessi Remo Gaspari, pensai alla presentazione di un libro sponsorizzato dai colti ragazzi di Officina Ortona. Leggendo con attenzione capii che si trattava di un incontro con il noto ministro alla Sala Eden.
E’ chiaro che non sarei mai andato a sentire Gaspari, non per partito preso ma per una ragione generazionale.
Individuai sulla locandina “Giovani imprenditori - Confindustria Chieti” e intuì che doveva esserci un nesso tra le fabbriche della Val di Sangro riportate sulla locandina, Remo Gaspari ed i Giovani imprenditori.
Ho voluto capire e sono andato. Venerdì pomeriggio era molto caldo.
In realtà si é trattato di un lungo lecca lecca da parte di tutti i componenti del tavolo più altri invitati verso l’anziano ministro che con invidiabile grinta e lucidità é stato al gioco.
E’ stata una gara a chi sparava l’adulazione più grossa che ovviamente é stata vinta a mani basse dal miglior professionista cittadino: Remo Di Martino ha promesso la cittadinanza onoraria ortonese all’ex ministro.
La storia che insegna il futuro. Di futuro economico dell’Abruzzo non si é parlato. L’unico intervento sensato é stato quello di Paolo Primavera, Presidente Confindustria Chieti, il quale ha messo proprio il dito sulla piaga: l’intralcio che la politica crea all’economia regionale.
Normalmente Confindustria organizza convegni seri dove esperti d’economia, professori e docenti d’importanti università, luminari della tecnologia e dell’informatica, illustrano il futuro, indicano il cammino per capire le tendenze, parlano di competitività e di marketing, avanzano soluzioni.
E’ chiaro che non siamo a Yokohama né a Palo Alto, ma neanche a Brescia o a Reggio Emilia, siamo ad Ortona in provincia di Chieti.
Fa impressione ascoltare rappresentanti dei giovani imprenditori di Confindustria chiamare un ex politico (ormai da vent’anni): Eccellenza.
Chissà cosa penseranno la signora Marcegaglia e Luca di Montezemolo dopo aver letto questo post.

Comunque, al mio amico Andrea Fiamma voglio dire di stare più attento la prossima volta a coinvolgere "Officina Ortona" in questi spot politici molto low cost e che da questa storia impari per il futuro.

12 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Gianni,
anzitutto grazie per essere venuto e per il commento che hai dedicato su Metropolis. Devo dire che date le premesse - e, permetti, qualche tuo paraocchi - non mi aspettavo un commento così "soft". Questo probabilmente sta ad indicare come il convegno sia realmente ben riuscito e difatti sarei curioso di sentire anche qualche altro parere in merito. Provo a risponderti su due temi, precisando come ognuno abbia il diritto di dire e pensare ciò che vuole in merito alle nostre iniziative e come io non debba convincere nessuno sulla loro qualità ed efficacia. Insomma, non rispondo per cercare di veicolare un'altra immagine del convegno - chi è venuto giudichi da se! - ma solo per farti riflettere su due punti: il primo è su quello che tu chiami "lecca lecca"; devo ammettere che alcuni interventi sono stati molto (troppo?) ossequiosi nei confronti di Gaspari, ma anche tu dovrai riconoscere come sia buona educazione dare il benvenuto ad un ospite. Se qualcuno viene a cena a casa tua, io credo che tu faccia comunque di tutto per trattarlo bene, anche a volte richiando un po' di "paraculaggine", diciamo così, mettendo da parte alcuni contrasti e screzi; se stessimo solo a pensare alle divisioni e ai comportamenti "oggettivi", d'altro canto, non potremmo invitare nessuno a cena da noi e non ci sarebbe vita sociale. Ecco che devo respingere la tua critica di "lecca lecca" perchè mi sembra che in buona misura gli interventi siano stati equilibrati e vòlti a dare il benvenuto nella nostra città a Remo Gaspari. Poi è chiaro che il limite tra educazione e leccaculismo è labile e soprattutto... è opinabile! Il secondo tema a cui volevo portati a riflettere è sulla discussione. Non è vero che il convegno si è ridotto ad una giornata agiorgrafica per il vecchio ministro, ma ci sono stati una grande quantità di spunti e di temi proposti (nel mio piccolo e nei pochi minuti che avevo a disposizione ne ho proposto anch'io uno, n.d.r). Inoltre c'è stata una discussione molto appropriata tanto sull'Abruzzo di oggi - critiche a Chiodi, interventi di D'Alessandro e Primavera - quanto su quello di ieri, quando Gaspari ha sottolineato gli sprechi e le furberie di Ottaviano Del Turco, quanto su quello dell'altroieri, in merito a com'era e com'è diventato - Marco Nestore e Gaspari stesso. Insomma, di carne al fuoco ce n'era tanta e il confronto era tanto pèiù ricco se contiamo che non erano critiche buttate lì, ma erano state esposte dinanzi ai diretti interessati, alcuni di essi tra il pubblico, come il consigliere regionale Nasuti o l'assessore regionale Menna o il presidente della Provincia Di Giuseppantonio. Insomma, mi è sembra auna serata di grande politica, che a prescindere dagli interpreti ha avuto il merito di impostarsi sulla riflessione e sulla critica; una grande serata di politica, come mancano in questi tempi, quando la politica è solo insulto, minacce e ripicche; una grande serata di politica a cui OfficinaOrtona ha, a mio avviso, fatto benissimo a partecipare.



PS: Non so se hai notato all'uscita del convegno alcuni ragazzi di OfficinaOrtona hanno distribuito l'ultimo numero del giornale e l'invito alla presentazione della rivista POST, che faremo il 31 luglio alle ore 21.00 davanti al teatro Vittoria. La rivista è un'iniziativa di giovani e, stavolta, dato che nè la politica nè vecchi protagonisti c'entrano con l'iniziativa, mi aspetto che tu la pubblicizzi. ;)

Ciao, un saluto e ancora grazie per il commento!!

Anonimo ha detto...

Giusto parlare di sprechi al presente o al recente passato, ma perchè non parlare anche di quelli del passato remoto? Se la Regione Abruzzo è segnata dagli sprechi di Del Turco e Chiodi (periodi di vacche magre), allora perchè non parlare degli sprechi nazionali dell'epoca Gaspari (postali, sanitari, industrie mordi e fuggi ecc.), ovvero del periodo delle vacche grasse?

Anonimo ha detto...

Remo Gaspari era un capocorrente anzi, pardon,un capo tribù della D.C.; quella D.C. che ha condizionato pesantemente il futuro della mia e delle successive generazioni.E' responsabile, insieme ai suoi compari di partito, delle gravi carenze infrastrutturali del nostro Pese. E' responsabile, quindi, anche dell'attuale debito pubblico. E' l'uomo delle "raccomandazioni"; quello che faceva del voto di scambio(io ti aiuto a trovare lavoro e tu mi dai il tuo voto e mi dai una mano nella campagna elettorle). Forse per questo lo chiamano "eccellenza"; come in Sicilia i picciotti chiamano i loro "benefattori".
E' triste assistere a qusti rituali ed è ancora più triste quando coinvolgono le giovani generazioni ; quelle che dovrebbero essere la speranza di un futuro migliore.
Questi "giovani imprenditori" che di giovane hanno solo l'età dovrebbero essere i primi a condannare personaggi come l'Eccellenza di turno in quanto ideatori di sistemi di spreco e parassitismi clientelari.
Peccato, per me è stata una triste serata osservare tanti giovani nani prostrarsi davanti ad un individuo che chiamarlo signore è già un grave oltraggio alla dignità e all'intelligenza .

MARCO GIANGRANDE ha detto...

Penso a Remo Gaspari e mi viene in mente in mente il clientelismo. Chissà perchè?

Apro il giornale e leggo del deficit della sanità in Abruzzo derivante dagli assurdi sprechi del passato: l'ospedale di Gissi, paese di Gaspari, fu uno spreco.
Ah, dimenticavo: Gissi,499 s.l.m., 2800 abitanti.
Uno spreco coi fiocchi.

Anno 2010, l'Abruzzo intero è mobilitato contro la petrolizzazione.
30 anni fa qualcuno ebbe le stesse grandi "intuizioni" per la nostra terra: una raffineria di 170 (centosettanta) ettari sulle rive del sangro: LA SANGRO CHIMICA.
Lo sponsor di tutto: Remo Gaspari, industrialista convinto.
Anche allora i cafoni si ribellarono.
Grazie a dio.

Da wikipedia:
Il "voto di scambio illegale" è quello in cui un politico offre in cambio del voto qualcosa che non è legittimato ad offrire. Per esempio un posto in un'Amministrazione pubblica con un concorso pubblico addomesticato o il condono di un abuso edilizio o il cambio della destinazione d'uso di un immobile.
....le udienze di Don Remo per ottenere favori e raccomandazioni sono leggendarie, se ne vanto' lui stesso in Tv. Evviva.

E poi mi pare anche giusto andare a vedere le partite della Roma con l'elicottero di stato, cazzo era l'anno dello scudetto!

Mi dispiace ma i miei esempi di "grande politica" non sono questi: dio non ha salvato l'Abruzzo da Gaspari, spero che lo scampi dai gasparetti.

Gianni di Gregorio ha detto...

Vedi, caromio, io i paraocchi non li ho mai avuti, altrimenti non avrei fatto quello che ho fatto e neanche farei quello che stò facendo.
Assodiamo subito un fatto: il dibattito é stato una bella schifezza, proprio perché non c’é stato nessun dibattito. Il pubblico non ha detto una sola parola e alla fine non c’é stata nessuna conclusione, infatti non si é detto niente.
Il problema non é politico o di partito, ma é uno solo: la dipendenza, e non il collegamento, che c’é tra la politica e il mondo sociale, in questo caso con il mondo dell’imprenditoria.
Ti dico subito che sono convinto della tua buona fede, ma dovresti informarti meglio della storia politica dell’Abruzzo e non ascoltare le sciocchezze che ti racconta chi ti é vicino.
Gaspari é uno dei rappresentanti della mediocrità politica anni ‘60-’80, insieme ad altri come Gava a Napoli, Forlani nelle Marche, De Mita ad Avellino, ect. Politici che non hanno dato niente alla politica, ma solo voti alla DC e per questo erano ripetutamente nominati ministri, a differenza di altri come Moro, Fanfani o Zaccagnini che invece esprimevano un’idea della società italiana dell’epoca.
Il valore di Gaspari era misurato solo per il numero di voti, non ha mai pensato, detto o scritto nulla di politicamente rilevante per l’Italia o l’Abruzzo.
Il lavoro politico di Gaspari é stato esclusivamente di raccoglitore di voti promettendo benefici, aiuti, raccomandazioni, posti di lavoro, molto vicino al principio mafioso.
Neanche economicamente ha portato nulla in Abruzzo, semplicemente ha sfruttato gli investimenti e le politiche economiche nazionali per creare il suo bacino voti. Tutto quello che si é fatto in Abruzzo si sarebbe comunque fatto (autostrada Roma-Pescara, Val di Sangro, Area industriale San Salvo, Val Pescara, ect.), come si é fatto in altre regioni del Mezzogiorno.
Gaspari ha danneggiato la cultura politica e lavorativa d’Abruzzo creando uno spartiacque culturale tra i giovani d’allora, cioè tra la parte che leccava il culo ai politici DC e la parte che voleva un lavoro. Infatti tutti gli inutili lecchini sono andati a lavorare alle poste, negli ospedali, nei Comuni o in enti completamenti inutili.
Questo ha creato, a differenza del nord Italia, una scuola politica di cui ancora oggi soffriamo enormi conseguenze e ci soffoca nel sottosviluppo europeo.
Quelli della mia generazione se lo ricordano benissimo.
Tutto questo é grave, ma é acqua passata. Quello che é invece, a mio modesto parere, super gravissimo é la mentalità dei giovani che rappresentano la nuova politica e la nuova imprenditoria regionale. Questo, caro Andrea, é il dramma della nostra regione: i Nestore, i Ranalli, i Santorelli, i D’Alessandro.
Di fatto questi signori, forse inconsapevolmente, sono i portatori di terza generazione del cancro politico-culturale-imprenditoriale creato da persone come Gaspari. Il limite tra buona educazione e leccaculismo non é labile come tu dici, é nettissimo. Nessuno fa questa confusione quando io parlo e credo neanche quando lo fai tu.
Perciò, caro amico mio, tu che non sei legato a tutto questo, allontanati immediatamente da tutto questo, non ti far coinvolgere, porta i tuoi amici di Officina Ortona verso altri lidi. Salvatevi almeno voi ! ! !
Pensate il vero futuro di questa città e della nostra regione. Scrivete quello che vi pare, ma state alla larga da questo ambiente.

Mauro ha detto...

Pienamente d'accordo con ciò che ha scritto Marco, fino all'ultima virgola.

Anonimo ha detto...

ma Offizina Ortona non era un'associzione culturale? Certo che con questo lecca lecca diciamo che si sono rivelati per quello che sono, una propagazione dell'UDC, del PResidente di Peppantonio, dello Scienziato del Vastese Tonino Menno, e del Zio nazionale popolare

Unknown ha detto...

Rispondo un po' a tutti, cercando di essere esauriente e tuttavia conciso. A mio avviso in questa vicenda c'è uno snodo fondamentale che Marco non ha proprio capito e che Gianni sa, ma ne accenna soltanto: a me non interessano, attualmente, i vostri giudizi sull'operato di Remo Gaspari; a me interessa dialogare con un personaggio che, nel bene o nel male (questo attiene al giudizio di ognuno, ma è una fase successiva) ha segnato la storia dell'Abruzzo e dell'Italia. Partecipare a questa iniziativa non significa aderire o giustificare o prendere parte per Remo Gaspari, bensì significa creare un'occasione di dialogo. Questa è grande politica. E su questo, spero di essere chiaro. D'altronde chiunque abbia ascoltato la conferenza (e secondo me tra d ivoi solo Gianni era presente) può testimoniare come, ad esempio, il mio intervento sia stato d'interlocuzione e senza il minimo ossequio o atteggiamento reverenziale, che, invero, non ho mai avuto con nessuno in vita mia - tant'è che mi si dà del "presuntuoso"! Del comportamento altrui io non ne rispondo, ma, ripeto, globalmente mi è sembrato un evento molto interessante e che ha offerto vari spunti. Chi continua a opporre a quest oevento le considerazioni - più o meno valide, ma tutte legittime - sulla politica gaspariana non ha capito nulla sul senso che OfficinaOrtona ha voluto dare a questa iniziativa. Mi spiace essere duro, ma non posso sentire cose di questo tipo, come se uno come me possa favorire questo o quell'altro metodo e come se io avessi qualcosa a che fare con determinate logiche, che faccio di tutto per isolare e ripudiare.

Un saluto a tutti.

MARCO GIANGRANDE ha detto...

Sei tu che non hai -proprio capito-,
rileggi bene il post, non ho nominato nè la conferenza, nè il tuo intervento, nè quello di altri.

Remo Gaspari,2010,"la storia che insegna il futuro",cittadinanza onoraria:roba da matti.

Marco Di Sciullo ha detto...

Mi ero ripromesso di non intervenire ma poichè ho molto a cuore la "salute politica" dei mie giovani paesani ,è opportuno che lo faccia.
D'accordo con Andrea quando spiega il significato della "partecipazione" al convegno.
E' sempre opportuno dialogare con personaggi che , nel bene e nel male, hanno determinato e caratterizzato un tratto di storia nostra.
In questo caso, lasciatemelo dire, si è dialogato con un personaggio che ha fatto tanto male alla "cultura politica", quella che piace a me e anche ad Andrea. Lascio perdere tutto il male che ha causato al sistema abruzzesse ed italiano, non basterebbe una enciclopedia.
Non ero presente al convegno, ho letto solo i vostri commenti, e mi è sembrato di capire che in effetti di messaggi od insegnamenti non si è parlato, ma si è solo, o quasi, cercato di far propaganda a qualcuno? Bah! poco importa.
Interessante il titolo " La storia che insegna il fututo".
Ritorno alla mia preoccupazione per i giovani vista la presenza di un uomo tanto "incombrante". Attenzione ragazzi la storia di quel personaggio deve farci comprendere che solo agendo in modo nettamente opposto a quello dell'ex-onorevole, possiamo veramente costruire un Abruzzo e una Italia migliore.
Bisogna lottare per il riconoscimento del merito. Occorre saper progettare avendo lo sguardo lungo e non guardarsi sempre la punta dei piedi o peggio le viscere. Ai gravi errori del passato commesso da una classe politica miope, in parte corrotta e dalle mani bucate si puo' rimediare ponendosi ,come politici e come cittadini, al servizio del bene comune e non viceversa. Sapendo bene che il mondo è andato avanti e corre sempre più velocemente alla ricerca di nuovi equilibri sia economici che politici. Se abbiamo capito questo, cari giovani, allora non perdiamo tempo a scavare nella preistoria o meglio se proprio lo vogliamo fare allora lo si faccia ma con l'intento dichiarato di far emergere e denunciare le gravi manchevolezze ed i riflessi che quelle manchevolezze stanno ancora causando alla nostra società , ossia facciamolo solo a fini "didattici" lasciando perdere gli "Eccellenza" di turno; lasciamoli al loro passato. Che restino lì.

Anonimo ha detto...

L a cosa tragica e" che a Ortona si presenteranno a sindaco due campioni del gasperismo ,due ex-DC doc. , Tommaso Coletti vs Remo Di Martino. Comunque andrà a finire sara' una tragedia.
Se così sara' l'unica cosa da fare e non andare a votare.

Gianni di Gregorio ha detto...

Prima di chiudere questo post voglio fare un’ultima riflessione.
E’ la prima volta che vedo associazioni come Rotary e Lions organizzare riunioni con politici ed é la prima volta che vedo autorevoli rappresentanti di queste organizzazioni prendere posizioni ufficiali a favore di un politico.
Purtroppo la politica e gli interessi personali cominciano a stravolgere anche questa parte della sociatà civile.
E’ un vero peccato, per tutti.

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