lunedì 15 febbraio 2010

L'ADDIO DELLA BINETTI DIVIDE IL PD.

Un bene o un male ? ? ?

7 commenti:

Marco Di Sciullo ha detto...

Non è mai un bene quando, come in questo caso, un partito politico perde un proprio dirigente e per giunta espressione di una minoranza. La Binetti esprimeva la sua appartenenza,prima ancora che al PD, al mondo e alla cultura cattolica. Evidentemente questo suo modo di essere non trovava gli adeguati spazi nel PD che come sappiamo è un partito all'interno del quale convivono diverse anime; da quella ex-comunista, socialista, liberale,radicale, democristiana e mondo del volontariato. Le contraddizioni presenti nel PD stentano ad essere superate quando vengono affrontati temi che per il mondo cattolico non sono negoziabili; e non mi riferiscio solo al tema della vita umana. Ad esempio , personalmente, non sono affatto d'accordo con la candidatura della radicale Bonino a presidente della Regione Lazio. La Bonino per noi cattolici e anche, vorrei dire, per tante persone che hanno militato nella sinistra vera di questo paese , ha sempre rappresentato un avversario irriducibile portatore di ideali libertari e liberisti che nulla hanno a che fare col nostro(cattolici) comune sentire.

Unknown ha detto...

Mi spiace che si parli sempre del PD perchè poi sembra che io ce l'abbia col partito. Condivido quanto dice Marco, ma mi sembra che questo processo di esclusione delle minoranze sia iniziato proprio all'elezione di Bersani. A sinistra sta avvenendo qualcosa di particolare, un cambiamento di cui non tutti hanno coscienz ama che a mio avviso deve esser posto con chiarezza. E' curioso che questo cambiamento sia iniziato proprio con l'indebolirsi del cavaliere, cosa che conferma - a mia lettura - non solo la sudditanza della politica intera alla personalità ingombrante di Berlusconi, ma soprattutto l'idea di un PD come aggregato anti-Berlusconi. Insomma, non ci si è riusciti con la coalizione dell'Ulivo e ci si prova con la fondazione di un partito, magari escludendo il partito Comunista, che in passato aveva creato problemi. Sostanzialmente con il PD non si è fatto un grosso passo oltre l'Ulivo e questo è il motivo per cui a destra c'è ancora la leadership di Berlusconi e perchè il PD colleziona insuccessi continui.

Ma, dicevo, con Bersani è accaduto qualcosa di nuovo perchè ha scelto finalmente di fare politica. Accolgo positivamente questi cambiamenti. Bersani ha scelto, condivisibile o meno, di prendere la vecchia strada dei DS, chiudendo a quanto si era detto ad apertura di partito: è mancanza di coerenza con le dichiarazioni dei primi congressi? Sì, ma, anche in virtù di quanto dicevo prima, mi sembra una mancanza "positiva". Bersani sta cercando di dare, finalmente, una linea politica ad un partito che non ha mai saputo dire nulla di politicamente rilevante. Il PD si è limitato a dichiararsi "democratico" - come se agli altri non lo fossero - senza capire che dirsi democratici non significa nulla. Il PD doveva dire cosa intende per Democrazia, cosa per merito, cosa per vita e cosa sui problemi di bioetica e etici che stanno emergendo in questi ultimi anni. Invece, su questi punti, il silenzio più totale. E si capisce il silenzio perchè il PD è (stata) un'accozzaglia di idee e "radici" differenti, cosa che Marco stesso evidenzia bene. Ecco perchè mi sembra che questi esodi, da Rutelli alla Binetti, siano conseguenze della politica di Bersani, ma al contempo, mi sembra che se il PD voglia finalmente fare politica debba correre il rischio di prendere una linea netta. Questo significa tagliare via i cattolici o gente come Rutelli e fare entrare i giustizialisti di Di Pietro: benissimo! Finalmente si capisce qual'è l'alternativa e si può giudicare il partito sulle posizioni prese! Marco, se la linea del PD è questa allora che i cattolici si rendano conto che per loro non c'è spazio e tornino al Centro o ad un partito (ex-Margherita) che sicuramente è più consono a quei valori e quelle convinzioni che i cattolici del PD dicono di seguire ancora. Perchè, come giustamente dicevi, ci sono cose dinanzi alle quali non si può scendere a patti - l'ultima è la candidatura della Bonino! - e proprio per questo, se si è coerenti, si deve rispondere alla scelta di Bersani. Mi aspetto un distaccamento compatto dei cattolici, guidati non tanto da Rutelli ma da Franceschini, verso il centro e un'alleanza del PD con Di Pietro. Quale vita potrà avere quel PD lì non lo so, anche perchè lì a Sinistra (quella vera) c'è un partito che potrebbe rinascere guidato da Vendola, uno che mi sembra abbia i numeri e il carisma per fare il leader.

Gianni di Gregorio ha detto...

Si fa ancora confusione tra politica e religione.
E’ il medioevo che rappresenta la stessa Binetti. Si confonde il silicio con l’aborto.
Le leggi di una società sono e saranno ben diverse dalle leggi di una religione e fin quando saremo legati a questa mentalità rimarremo sempre una società di secondo o terzo livello.
La Binetti era nel partito sbagliato. Purtroppo andrà in un altro partito che la pensa come lei ed aumenterà solo il danno sociale al Paese. La diversità politica di un partito politico é ben altra cosa.

Marco Di Sciullo ha detto...

Caro Gianni, è troppo semplicistica la tua analisi. Non vedo come la Binetti possa determinare un danno sociale al Paese. Come fai a pensare che nel mio intervento o in quello di Andrea si è fatta confusione tra politica e religione? Che esistono problemi di coscienza in tutti gli schieramenti politici è cosa arcinota , ma dire che questi problemi di coscienza inficiano l'azione politica è, se mi passi il termine,semplicemente puerile e dimnostra che non si conosce nemmeno il significato della parola "politica" , che ,scolasticamente, significa "l'arte del governo della societa'". E nella società sono presenti soggetti portatori di diversità .Il bravo politico deve riuscire a rappresentare, non mortificando nessuno, tutte le istanze nelle sue sintesi. E' semplice rinchiudersi all'interno del proprio orticello e sfuggire al confronto . Tu sei stato o lo sei ancora un uomo di sinistra eppure ti infastidisce la Binetti solo perchè non nasconde la propria fede religiosa e nella sua qualità di cattolica impegnata in politica cerca,legittimamente e liberamente, di dire e di battersi per le cose che ritiene giuste. Ma non ti infastidisce la radicale Bonino, liberista e libertaria,anche in economia, anzi soprattutto in economia, irriducibile avversaria dei movimenti operai non solo nostrani. Basta guardare cosa pensano del sistema liberista e libertario che oggi governa il mondo ; basta guardare ai vari Capezzoni e a tutto il movimento radicale internazionale per capire che forse i danni alla società sono altri che li commettono e non la Binetti.

Unknown ha detto...

Sì sono d'accordo con Marco. Paradossalmente - ma non troppo - al PD o ad una persona di sinistra dovrebbe "infastidire" più la Bonino che la Binetti. Anzi, più radicalmente: è la Bonino che dovrebbe creare problemi, non la Binetti!

Gianni di Gregorio ha detto...

Senza farla tanto lunga basta vedere e leggere l'attegiamento dei Vescovi verso la candidatura della Bonino.
Semplicemente scandaloso in una repubblica occidentale, siamo ai livelli delle repubbliche islamiche più estremiste: il prete che commenta la politica e fa uso della religione contro la vita politica di una repubblica. In qualunque altro paese, incluso l'Honduras, gli avrebbero già dato un calcio in culo.
Bene, la Binetti rappresenta anche questo perciò é un ENORME danno per l’Italia.

antonio bruni ha detto...

Ben trovati a tutti,argomento molto interessante ma molto complesso,io penso che la Binetti non sia un danno per il nostro paese quando esprime le proprie idee,può diventarlo quando queste possono indirizzare leggi dello stato,in quanto in uno stato le private convinzioni religiose devono restare private,e non possono condizionare uomini e donne che la pensano diversamente.
in merito al PD, penso che fino ad ora sia ancora una sommatoria di ex comunisti ed ez democristiani, mentre l'idea post ulivo era altro.
la mia umile convinzione è che non possono convivere in uno stesso partito due anime cosi diverse,e mi riferisco a quelle laiche e cattoliche,possono essere alleate,non di più.
sulla bonino e le sue idee libertarie,forse bisognerebbe essere più attenti nel ricordare che le società cambiano, e alcuni teoremi del passato sono passato,appunto.sono convinto che tanti sistemi possono essere giusti in un determinato contesto storico,purchè ci siano regole certe e chiare,e che vengano rispettate.
grazie,e buona serata.

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