giovedì 28 gennaio 2010

SEMPRE PIU' IN BASSO . . .

Leggo sul quotidiano “Il Centro”, di giovedì 29 gennaio, la notizia della proposta di intitolazione di una strada cittadina a Giorgio Almirante. La cosa di per sé non mi meraviglia, viviamo da qualche tempo un clima di “restaurazione” e di “revisionismo” storico che mira a confondere e disorientare la pubblica opinione, con l'obiettivo di scardinare i principali valori della repubblica democratica e antifascista, nata dalla resistenza. Un vero e proprio “progetto eversivo” portato avanti non più con la rozza strategia stragista degli anni '70 ma con le sottili armi della persuasione attraverso la menzogna.
Dunque, considerato il clima, non mi meraviglia nemmeno l'accostamento, che qualcuno fa nell'articolo, tra la figura di Giorgio Almirante (fascista, repubblichino, collaborazionista dei nazisti, razzista, fucilatore di partigiani,...) e Antonio Gramsci (filosofo, giornalista, scrittore, tra i più grandi pensatori della storia italiana). Ma, parlare di figura “controversa di Gramsci” (antifascista incarcerato dal 1926 al 1937 e fatto morire solo per le sue idee) mi sembra francamente vergognoso e provo sempre più “disgusto” per il livello così basso del pensare della “politica locale”.
Voglio, però, ricordare che l'asilo nido comunale fu intitolato ad Antonio Gramsci, dopo un dibattito serio e argomentato ed, infine, la proposta fu approvata con manifestazione di rispetto verso le idee pedagogiche di Antonio Gramsci, il quale riteneva che “la scuola deve tendere al pensiero creativo e ad un libero senso critico” (materie scarsamente diffuse in questi ultimi tempi).
L'intitolazione dell'Asilo avveniva con l'inaugurazione della nuova struttura ma, soprattutto (mi piace ricordare), con la trasformazione dell'asilo (molto osteggiata) da servizio custodialistico-assistenziale (della tradizione del vecchio ONPI) in servizio pedagogico-educativo.

Euclide di Pretoro

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