venerdì 1 ottobre 2010

’A Vucchella e altre romanze. Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Tosti

Ha avuto molto successo la mostra recentemente inaugurata a Casa d’Annunzio dal titolo “’A Vucchella e altre romanze. Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Tosti”. La mostra, che durerà fino al 9 gennaio del 2011 è nata dalla collaborazione tra Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici d’Abruzzo e l’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona, con la collaborazione di Provincia e Comune di Pescara.
Proprio i beni librari e museali dell’Istituto ortonese sono stati al centro dell’allestimento che ha prescelto alcune tematiche fondamentali del rapporto Tosti – d’Annunzio, a partire proprio dal titolo ovvero la celeberrima ‘A Vucchella. La Soprintendenza dell’Aquila ha realizzato pannelli sulla cronologia delle romanze tostiane su testi di d’Annunzio, sui canti popolari abruzzesi editi da Tosti nel 1880, su Giulio Ricordi, maggiore editore musicale italiano e amico fraterno del musicista ortonese, sulla moglie Berthe e su altre tematiche che punteggiano questo sodalizio artistico durato oltre un trentennio. Lo scopo evidente è stato quello di ricollegare i processi di cambiamento avvenuti a cavallo trai due secoli nelle arti figurative, nella letteratura e nella musica.
Il pubblico che non ancora conosce il museo tostiano, potrà ammirare, tra l’altro, anche quadri di Michetti e oggetti preziosi appartenuti al musicista e normalmente custoditi ad Ortona.
Questa iniziativa si aggiunge alle precedenti e consolida un rapporto di collaborazione con tutte le Soprintendenze regionali e con lo stesso Ministero Beni Culturali che da molti anni produce iniziative di grande rilievo per la regione Abruzzo. Vale la pena ricordare almeno la collaborazione stretta con la Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo e la Direzione Generale per gli Archivi che ha consentito a fine 2009 di pubblicare l’inventario della documentazione appartenuta a Tosti e alla famiglia, che annovera oltre duemila documenti tra lettere, fotografie, programmi di sala, inviti, ecc.
La mostra a casa d’Annunzio è visitabile tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00. L’ingresso è gratuito.
Nel corso di questo periodo espositivo verranno presentate altre iniziative culturali e musicali che rimandano al lungo sodalizio che ha visto collaborare tra loro Tosti, d’Annunzio, Michetti e Barbella (i quattro personaggi fondamentali del Cenacolo di Francavilla) con un occhio attento alle dinamiche culturali dell’Abruzzo tra Ottocento e Novecento.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Avete rotto il c.... con queste pseudo notizie CULTURALI.
Di Gregò il mondo sta crollando e voi pensate alle lettere,fotografie,programmi di sala, inviti ecc. appartenuti alla famiglia Tosti.
Parliamo di come poter pagare le bollette ,le rate dei prestiti,le tasse scolastiche e mettere qualcosa da mangiare sul tavolo.
Siamo alla fine e con tutto il rispetto per F.P.Tosti a noi poveri esclusi delle iniziative del Ministero dei Beni Culturali non ce ne può fregar di meno.

Unknown ha detto...

La cultura è l'unica cosa che non esclude; magari ci si autoesclude.

Saluti.

Anonimo ha detto...

Poveri esclusi dal lavoro , capito Fiamma?
Nel senso che a noi DISOCCUPATI interessa nulla di F.P.Tosti e delle oltre 2000 lettere,fotografie,inviti, programmi di sala ecc...
Capito Fiamma ?
Se avessimo il lavora e la tranquillità familiare forse forse la sera dopo il lavoro ci farebbe pure piacere intrattenerci con F.P.Tosti.

Anonimo ha detto...

completamente fuori luogo l'intervento del signor Fiamma... e soprattutto poco intelligente...

Unknown ha detto...

Eheh poco intelligente dipende dai punti di vista; a me interessano la sincerità e la discussione, non consensi. E d'altronde anche la "cultura" è così. Allora sono convinto che finchè continueremo ad avere l'approccio del signor Anonimo(1), ovvero l'idea che la cultura sia un qualcosa da opporre al lavoro e sia per gente dalla pancia piena, allora non faremo grandi passi avanti. La cultura è l'unica "qualità" che ci eleva da un mondo animale bruto ed egoistico (il mondo che osservate tutti i giorni nella politica, tanto pe rintenderci) ed è un qualcosa per tutti, poveri, disoccupati, ricchi, con famiglia e non, etc. Io sulla cultura ci punto e credo che oltre a fare bene all'anima, possa avere le potenzialità per creare anche del lavoro e mantenere in vita delle città che, altrimenti, potrebbero non offrire poi molto. La cultura muove le menti, crea nuova politica e nuove idee, spinge gli uomini a proporsi e migliorare la società. E quando la società migliora, c'è più lavoro e meno disoccupazione; c'è più correttezza e meno prepotenza; ci sono più legalità e più futuro.

Un saluto

Seccia Vittorio ha detto...

Fiamma sono d'accordo con Lei.
Ma mi è sembrato che l'anonimo di turno abbia voluto richiamare Di Gregorio, si fa per dire, a parlare di temi molto più attuali e che in questo momento sono all'origine del disagio e della sofferenzza sociale.
Vittorio Seccia.

ilsupplente ha detto...

che filosofo mister fiamma... siamo tutti d'accordo con te... sul concetto... ma solo sul concetto... di immediato cosa rispondiamo alle persone che continuamente vengono licenziate nel nostro territorio???
Non mi pare corretto infierire su un piccolo sfogo giustificatissimo. Una questione di etica mister...

Unknown ha detto...

Gentile Vittorio Seccia, la ringrazio per ciò che scrive e per la cortesia: negli ultimi sono un po' insofferente alle volgarità. Trovo che quanto Lei scriva sia corretto, ma l'anonimo avrebbe potuto "richiamare" Di Gregorio con modi meno offensivi e, appunto, volgari nei confronti "della" cultura. Chi opera nella cultura è bistratto e si fa (troppo) presto a bollare il lavoro degli altri come inutile o poco "concreto". E trovo che questo non sia giusto.

Ilsupplente: non so, sarà pure una questione di etica, ma non credo di aver infierito; si infierisce su qualcuno che è già a terra, a me invece sembra che l'anonimo fosse tanto in forze da esser combattivo! Lo sfogo è giustificato, concordo, ma trovo comunque che sia il luogo sia i modi siano stati inadatti.

Saluti!

ilsupplente ha detto...

ogni luogo è adatto per denunciare un tale stato di sofferenza e di disagio e per quanto riguarda i modi, Dio solo sa qual'è il più fruttuoso. Io non giudicherei troppo facilmente e se il Signor Fiamma è insofferente alla volgarità in questo caso trovo molto più volgare il modo in cui sono stati trattati politicamente i dipendenti della Samputensili e di altre aziende dell'indotto sia dalla destra che dalla sinistra. Credo, Signor Fiamma che a questa gente (se non a terra, in seria difficoltà) si possa perdonare una reazione del genere ed al posto di scandalizzarsi farebbe bene a solidarizzare anche se i modi non sono propriamente di suo gradimento.

Unknown ha detto...

Certamente, su questo non posso che essere d'accordo. Grande solidarietà, ma non per questo posso farmi strapazzare la cultura in questo modo.

Saluti

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